Pagine

lunedì 21 novembre 2011

Primo cambiamento a palazzo Chigi


Forse qualcuno ricorderà quel post dal titolo Era proprio necessario ricostruirgli il pisello?, dove parlavo della statua che vedete e dove dicevo tra l'altro
L'intervento costato 70.000 euro durerà fin che durerà il governo, perché l'opera è stata spostata temporaneamente dal Museo delle Terme di Diocleziano a Palazzo Chigi per volere del Cavaliere e poi, sloggiato lui, ritornerà al suo posto. E lì finirà la fiction, perché nessun museo si azzarderebbe a esporre una statua antica con aggiunte posticce.

Facile profeta fui. La statua è già stata tolta dal palazzo del Governo ed è ritornata al museo. Non si sa se il pisello posticcio sia già stato rimosso.

Meglio cominciare la settimana in leggerezza, perché non sappiamo cosa ci aspetta.

18 commenti:

  1. gian paolo21/11/11 12:19

    Silvio Berlusconi, a prime minister notorious for his buffoonery, scandalous private life and iffy business methods...

    http://www.economist.com/node/21538778

    RispondiElimina
  2. Magari il pisello posticcio se l'è portato a casa B.

    RispondiElimina
  3. Beh, insomma, è periodo che le aggiunte posticce sloggiano da Palazzo Chigi. I cazzi delle statue, le teste di cazzo dei governi.

    RispondiElimina
  4. Fosse l'unico pisello posticcio che ci ha lasciato non andrebbe così male

    RispondiElimina
  5. Magari il pisello posticcio era un calco di quello di B. che, giustamente, se l'è ripreso.

    RispondiElimina
  6. Certo non ha ascoltato le indicazioni di Bossi, altrimenti doveva essere eretto e duro.

    RispondiElimina
  7. grande metafora della miglior qualità del governo uscente. riguardo al presente... vedremo

    RispondiElimina
  8. Questi ci vogliono inc***** quanto quelli di prima, ma sono così educati e gransignori da non volercelo brutalmente comunicare tramite statue cazzute... :)

    RispondiElimina
  9. posticcio più posticcio meno... l'hanno messo nel decreto salvabilancio!

    RispondiElimina
  10. Concondo con Web Runner e tutto sommato non sono così pessimista, anzi, via i posticci e le teste di belin, si comincia a respirare un'altra aria, inoltre, vi siete accorti che la paura degli ex aumenta con l'aumentare del gradimento del Governo Monti?

    RispondiElimina
  11. Incredibile!
    E a spese dello Stato cioè noi?
    Ma ce l'abbiamo una Sovrintendenza alle Belle Arti sì o no? E che fanno assistono allo scempio senza profferire parola?
    Abbiamo avuto anche un berlufolle vandalo.

    RispondiElimina
  12. Non ci aspettano cazzi posticci, ma cazzi amari!

    RispondiElimina
  13. quel mezzo uomo (berlusconi) mi fa ribrezzo

    RispondiElimina
  14. la sovrintendenza era d'accordo. saranno stati minacciati di licenziamento, e di questi tempi...

    RispondiElimina
  15. 4,7 miliardi ha speso l'inquilino di Palazzo Chigi nell'ultimo anno di residenza!
    http://espresso.repubblica.it/dettaglio/gli-sprechi-di-palazzo-silvio/2166761

    RispondiElimina
  16. IL LAMENTO DEL PASTORE

    “Spesso avverto lo stimolo di mingere,
    però è inutile: oh, maledetta prostata!
    Mi perseguiti qual dannato apostata
    togliendomi la voglia ancor di intingere.

    Alla Vergine penso di rivolgermi
    pregandola di compiere il miracolo,
    ma poi chieggiomi: quale santo oracolo
    mi sanerà senza la fé sconvolgermi?

    Se a Titiro, sdraiato riposandosi,
    qualche frutto, sull’inguine precipite,
    assai duole, egli scindesi in ancipite:
    con strepito sfogarsi, o massaggiandosi?

    Cotal cogliemi un blocco umiliantissimo
    nell’intimo ingranaggio mio balanico,
    ma, ahimè, alcuno non giovami meccanico,
    e mutolo è il suo canto sublimissimo.

    Oh prostata, nemica inesorabile,
    sei perfida, mi assali senza requie:
    del mio amare ormai celebro le esequie…”
    piange nei pascoli il pastore inabile.

    RispondiElimina
  17. Bah, guarda, i restauri son sempre materia controversa. A Como, ad esempio, con la storia del "restauro" negli anni '60 sono riusciti a massacrare autentiche opere d'arte dell'architettura razionalista. Solo che ci son voluti altri quarant'anni per arrivare a dire che quegli interventi sono stati un massacro. E ormai il danno è fatto.
    Oggi la via maggiormente seguita consiste nel prevenire i danni che possono colpire le opere d'arte piuttosto che non correre ai ripari con dei restauri, ma evidentemente Berlusconi non era di questo avviso. Chissà che fine farà ora quel pisello da 70mila euro...

    RispondiElimina