Pagine

giovedì 21 aprile 2011

Un ulivo millenario al tempo della società dello spettacolo



Si apre oggi a Genova Euroflora 2011.

Riporto dal sito
La decima edizione della rassegna si annuncia come un invito a riscoprire le ragioni profonde di una pacifica convivenza tra gli uomini che, nel convinto rispetto per le diversità dei popoli e delle culture, ne esalti soprattutto i valori che uniscono. Tra questi, il rispettoso stupore per la bellezza della natura di cui fiori e piante, con i loro colori e profumi, sono simbolo. Occasione di dialogo nel Mediterraneo e, da qui, nel mondo intero.


Belle parole e intenti senza alcun dubbio condivisibili. Solo che in questa grande kermesse verde c'è un neo grande come una casa, pardon, grande come un albero. Quello che vedete. Un ulivo di 2400 anni sradicato in Puglia e ripiantato in uno stand per la gioia di grandi e piccini, un po' meno per la gioia sua.

Di recente mi sono autocitato, e tirato per i capelli da questo fatto mi autocito di nuovo, Alberi senza radici scrissi, ecco.

Non sto a sentire nemmeno un secondo i pareri favorevoli a questo viaggio assurdo del botanico di turno venduto al marketing o dell'archistar del paesaggio cinguettante una new age sgangherata. Ci stiamo avviando verso un'umanità di uomini sradicati dal tempo e dallo spazio, senza più un passato dove gettare l'ancora di salvezza della memoria nei momenti dei possibili naufragi della vita, e questi qui, con un atto reale che si trasforma in atto simbolico, tolgono al gran vegliardo la terra madre dove aveva vissuto lungo il tempo dei millenni per metterlo in mostra in un non luogo.

Ti chiedo perdono ulivo, a nome dei miei simili insensati.

Notizia vista su trenette e mattoni

28 commenti:

  1. Condivido la tua amarezza per questo mancato rispetto verso un albero di grande nobiltà. Le persone non hanno le radici, ma solo degli affetti. Le piante forse hanno degli affetti, ma sicuramente hanno le radici, e non si meritano trattamenti simili. Alla faccia della new age, della new economy ed anche della new architecture.

    RispondiElimina
  2. Mi associo alla tua amarezza che nasce dalla mancanza di rispetto per la natura e per questo nobilissimo albero.

    RispondiElimina
  3. E' l'ipocrisia criminale del commercio e del tornaconto.

    RispondiElimina
  4. Per riparare all'affronto ecco queste belle parole rivolte alla nobilissima pianta da Alonso Jeronimo de Salas Barbadillo:
    "Degnatevi di volgere gli occhi all'uliva, a questo essere così laborioso e paziente! In lei finalmente troverete ciò che fa al caso vostro: le qualità più solide radunate nel suo costume, come un privilegio del cielo e della terra. La sua fronda perenne è una continuia promessa, una vivente speranza per il cuore degli uomini; è dessa l'insegna della pace, a dimandarla e riceverla. Chi di noi tutti vi par più atto al governo, se la mano stessa di Minerva l'ha provvidamente piantata sulla terra?"

    RispondiElimina
  5. Io sto male fisicamente a vedere queste piante, per non parlare di quelle piazzate nei giardini privati per la serie "ho l'ulivo secolare". E che dire di quelli tosati come barboncini che si vedono in giro? E della "moda" degli alberi capitozzati?! c'è pieno di alberi capitozzati, di ulivi sradicati, il tutto ad opera di "presunti" giardinieri, che lavorano al soldo di committenti ignoranti.

    RispondiElimina
  6. Perdonaci, Fratello Ulivo: siamo proprio delle presuntuosissime e stupidissime sottomerde!

    RispondiElimina
  7. Dopo aver letto il tuo post ho provato rabbia. Ma anche vergogna per le nefandezze di cui è capace il genere umano di cui faccio parte.

    RispondiElimina
  8. mi limito a ripetere la frase di zio scriba:
    "Perdonaci, Fratello Ulivo...

    RispondiElimina
  9. stento persino a credere che abbiano fatto una cosa del genere

    RispondiElimina
  10. prima ancora di leggere il tuo post, non appena ho visto la foto eletto titolo e didascalia ho pensato povero ulivo, ERA millenario chissà se vivrà un'altra settimana. Quanto a sradicamento mi viene in mente un'altra follia dettata dell'egoismo. C'è stato un periodo in cui gli affreschi venivano staccati dalle pareti per essere visibili nei musei e nelle collezioni private. Attività insulsa perchè un affesco ha senso nel luogo in cui è nato oltre che deleteria per l'affresco stesso.

    RispondiElimina
  11. E' una cosa senza senso davvero!
    Però confesso che vedendo il titolo avevo pensato ad un post sul centro sinistra...
    :)

    RispondiElimina
  12. anziché andare là dove gli alberi stanno di casa da secoli, si fanno muovere gli alberi, perché i ricchi che si possono permettere queste follie si spostano solo per andare in luoghi esotici.
    al macero la new age, soprattutto se architettonica!

    RispondiElimina
  13. Io capisco questo e mi emoziona
    più di quanto tu possa credere-
    A volte è meglio essere sradicati
    da più piccoli-Appartieni a te solo
    Il ricordo o l'assenza della madre
    terra ti tiene sveglio sempre-
    Egill

    RispondiElimina
  14. Invece di spingere la gente verso la natura si cerca di portare la natura alla gente: che idiozia!

    RispondiElimina
  15. Mi accorgo ora di aver espresso lo stesso pensiero di Marcoboh... Mi fa piacere vedere che la pensiamo allo stesso modo ;-)

    RispondiElimina
  16. La foto potrebbe trarre in inganno. Mi ero dimenticato di dire che è un ulivo "gemello". Un unico ceppo per due tronchi.

    RispondiElimina
  17. madonna.
    ma il fatto è che il 90% delle persone che conosco non sa cosa sia un blog e queste cose non le saprà mai.
    quindi mi scuso con l'ulivo
    e ringrazio chi, come te e altri, ogni giorno mi ricorda che quasi niente di ciò che luccica è oro.

    RispondiElimina
  18. La Natura esige rispetto, prima o poi chiede il suo salatissimo conto: mi dispiace che paghino sempre gli innocenti. Io da panteista lo leggo come un grande affronto a dio

    RispondiElimina
  19. Se lo spirito dell'euroflora è questo...che tristezza!!!

    RispondiElimina
  20. L'ulivo a Pasqua...che amarezza...

    RispondiElimina
  21. Che ci si può aspettare da chi non ha più rispetto di niente, neanche della Costituzione!
    Speriamo lo abbiano prelevato con un ettaro di terreno e possano riportarlo a casa, altrimenti sono degli assassini.
    Cristiana

    RispondiElimina
  22. semplicemente delle merde possono aver fatto questo.
    l'albero soffre ma questi esseri ne carne ne pesce se ne fottono, tutto fa spettacolo.
    andassero a farsifottere euroflora e tutti quelli che sradicano alberi secolari per rendere le ville dei signori più accoglienti, perchè questo è il vero problema : il commercio illegale di Ulivi secolari.
    Maistretu

    RispondiElimina
  23. Business ed apparenza, la nostra società.
    Sigh:))
    Andando oltre mi chiedo però quanta colpa abbiamo noi cinquantenni; subito dopo mi dico però che a chi ne ha colpa non passa neanche per l'anticamera del cervello l'autocritica che mi faccio io.

    RispondiElimina
  24. Tutto si compra, anche un ulivo che era già grande e rispettato ai tempi dell'imperatore Adriano adesso viene venduto.
    Che schifo.

    RispondiElimina
  25. Scusa Alberto se insisto con questo post, ma è una pratica diffusa ovunque, non ha una determinazione politica, ma nasce dall'ignoranza spaventosa che accomuna tanto il singolo cittadino che vuole il "mostro" secolare nel giardino, quanto l'assessore che lo piazza nel centro della rotonda. E si credono trendy!
    Poi è la stessa gente ignorantissima che a gennaio compra le zucchine e si lamenta che costano 6 euro al kg!

    RispondiElimina
  26. L'inutilità e la crudeltà del gesto è proporzionale all'imbecillità di chi ha partorito la malsana idea. Sradicherei, piuttosto, la convinzione da questi signori di essere geni che camminano a 10 cm da terra. Finchè ne esisteranno non c'è speranza per la buona natura sia vegetale che umana!

    RispondiElimina
  27. Un articolo che scrissi a tal proposito un po' di tempo fa...http://www.nuovasocieta.it/attualita/7372-la-tratta-degli-ulivi.html

    RispondiElimina