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lunedì 29 novembre 2010

Ribaltamenti e tradimenti

Presidente, Generazione Italia considera conclusa negativamente l'esperienza di questo governo che lei, come fosse un suo feudo personale, ha presieduto.

I patti richiedevano l'immediata approvazione di una legge antitrust che eliminasse il monopolio di Mediaset e che favorisse il rinnovo strutturale della Rai restituendo ai media la loro libertà e democratica funzione per informare imparzialmente ed obiettivamente l'opinione pubblica.

I patti richiedevano la netta separazione tra gli interessi personali dal capo del governo e la sua funzione di altissimo pubblico ufficiale. Lei in campagna elettorale ha promesso di risolvere il secolare problema meridionale, di garantire la pace sociale, di sostenere la piccola e media impresa, di eliminare la partitocrazia e lo Stato padrone; di fare dell'Italia un grande Paese ad ispirazione liberal-democratica.

Il suo governo ha inteso la governabilità come fine a se stessa, il potere per il potere, la governabilità per la governabilità un governo non intenzionato ai cambiamenti, un governo dei conflitti con la magistratura e con il sindacato, un governo del controllo dell'informazione.

Nella nostra alleanza c'è chi ci accusa addirittura di sovvertire lo Stato di diritto perché chiediamo una verifica, falsificando la verità e dichiarando che questo governo non sarebbe il frutto, come nel passato, di una contrattazione post elettorale, bensì, sarebbe la conseguenza di un patto preventivo stipulato davanti agli elettori.

E quindi solo a Berlusconi se è vera la premessa, competerebbe concedere la verifica e implicitamente mantenere o sciogliere le Camere. E' una tesi che lede i poteri costituzionali del Presidente della Repubblica e lascia trasparire il ritorno nella politica di dogmi antiliberali. Onorevole Presidente, lo Stato non è lei. E dopo di lei non c'è il diluvio. Le chiedo con quali diritti Lei batta i pugni sul tavolo dichiarando la sua insostituibilità? Con quali diritti Lei pretenda di interpretare personalmente la Costituzione tuttora in atto? Onorevole Presidente, Lei non è l'uomo della provvidenza, tutt'altro.

L'Italia è una Repubblica democratica, in cui il Parlamento elegge e fa cadere i governi, valutando i meriti e i demeriti di chi presiede o fa parte del governo. Il tradimento è solo quello di chi, ad un Paese disperatamente alla ricerca di un patto costituente, contrappone voglia di potere e minacce di tumulti di piazza.


Ora provate a sostituire, all'inizio, Generazione Italia con "La Lega" e il gioco è fatto. Era il 21 dicembre 1994. Con le parole che avete appena letto Umberto Bossi annunciava la sua sfiducia a Silvio Berlusconi dopo pochissimi mesi dalla vittoria alle elezioni.

Scherzo, ma mica tanto, combinato sul sito dei finiani.

Questa è la politica, bellezza.


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sabato 27 novembre 2010

Amaro medicinale Giuliani


Quella che vedete è l'ultima pagina della Repubblica di oggi. Costa parecchio, di più di tutte le altre se uno ci vuole sbandierare sopra i suoi prodotti. Non ci è dato sapere a chi sia venuta l'idea. Può anche darsi che quei mattacchioni del giornale abbiano proposto a mister Giuliani un forte sconto o che addirittura gliela abbiano offerta gratis questa pagina. Quello che di sicuro rimane è che il prodotto andrà a ruba nelle feste natalizie, giusto come digestivo ai pranzi forzati e bevuto quasi come brindisi alla faccia di quello là.

La riproduzione fa pena perché l'ho eseguita fotografando poco fa il giornale steso per terra nel corridoio del treno.


Aggiornamento 28 novembre

Grazie Franco.

Erri De Luca - Napòlide

Si staccano così le foglie, i capelli, le gocce, le pagine.

Me ne andai di casa nell'anno 1968, mio diciottesimo compleanno, dopo un'infanzia smaltita come una quarantena.

Scelsi il treno, l'orario, non mi affidai al caso di un passaggio: volevo governare la partenza. Presi posto al finestrino e restai fisso a guardare fuori la processione del mio addio. Mentre mi staccavo, la città mi finiva sotto pelle come quegli ami che, entrati dalle ferite, viaggiano nel corpo, inestirpabili.

Nel chiasso delle molte porte sbattute, la mia la chiusi piano. Mio padre piangeva con singhiozzi regolari il cui ritmo, conficcato a chiodo nelle orecchie, ho ripetuto sul cantiere quando, battendo col martello sullo scalpello, mi è rintoccato tra le mani. Mi lasciò andare senza una bestemmia.

I suoi resti stanno in collina vicino a una ferrovia locale, con vista sopra un lago.

Se il verbo tornare ha per me un senso e un indirizzo, se anch'io ho un posto dove tornare, è quella collina. Tornare per me è verbo di bisbigli, non di geografia.


da Napòlide


Erri De Luca
Napoli 1950




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venerdì 26 novembre 2010

Bertolaso, ultimo vergognoso atto


Mentre il precariato diventa condizione di vita sofferente di buona parte del Paese c'è un'onda anomala che va contromano e produce una piena di assunzioni, di quelle che ti sistemano per sempre.

La moglie di un sottosegretario. I figli dei giudici amici, dei generali amici e dei boiardi amici. Perfino la nipote di un cardinale. Tutti assunti (solo per citarne alcuni) a tempo indeterminato dalla Protezione Civile un minuto prima del cambio della guardia. Con soldi sottratti ai terremotati.

Ma questo è solo il botto finale di un percorso esemplare di certi andazzi. Quando Bertolaso nel 2001 prese il comando della Protezione Civile l'organico si basava su 320 unità, passate a 590 nel 2006 e schizzate a quasi 900 alla fine del suo mandato. Cinquecento persone in più in nove anni, con uffici lievitati emergenza dopo emergenza, sempre a colpi di ordinanza e mai a seguito di un concorso. L'apoteosi di un sistema di potere nato con il Giubileo del 2000, spalancando le porte degli uffici a figli, nipoti, familiari e amici della cricca per antonomasia.

Di cosa mai continuano a blaterare Tremonti e Brunetta?

dall'articolo dell'Espresso con nomi cognomi e parentele.

giovedì 25 novembre 2010

Farsi scudo...

... della forza



Ognuno di noi si fa scudo di qualcosa. È inevitabile per non rimanere nudi e inermi. Il pericolo sempre in agguato è che questo scudo si trasformi in una corazza.


... della cultura



mercoledì 24 novembre 2010

Milano, censurate dal Comune le luminarie multietniche in via Padova




Li avevo visti nei giorni passati, ed ero rimasto piacevolmente sorpreso. Dopo tre anni che via Padova nelle feste di Natale rimaneva negletta dalle luci ecco una piacevole novità. Cuori, uno dietro l'altro lungo i vari chilometri della strada, inframezzati dagli auguri in sei lingue, francese, inglese, spagnolo, cinese, arabo e italiano. In italiano all'inizio, in piazzale Loreto, e alla fine, in piazza Costantino.

Da ieri, per decisione dell'assessore all'arredo e decoro urbano Maurizio Cadeo, le luminarie nelle lingue straniere sono state tolte. Non riporto nemmeno una delle cazzate che il suddetto assessore ha sparato per giustificare un gesto così irresponsabile. In realtà ha cominciato la sua indecente campagna elettorale (a primavera si vota per il sindaco).

La rete delle 54 associazioni di "Via Padova è meglio di Milano" ci aveva messo, è proprio il caso di dirlo, tutto il cuore per questo progetto e ora non riesce a capacitarsi di questa scelta dissennata dell'amministrazione comunale. È una decisione «che ha già prodotto ricadute disastrose sul quartiere» dice Daniela Airoldi Bianchi del Teatro Officina che aveva aderito subito con entusiasmo all'idea degli auguri multietnici, raccogliendo il parere favorevole dei molti commercianti stranieri della zona. Insomma, sarebbe stato un bel segnale di integrazione.

Se il Comune non recede da questa imbecillità che può anche prendere una china pericolosa rimettendo immediatamente le scritte che c'erano prima, potrebbero essere i residenti della via a intervenire in tutte le lingue del mondo per ricordare che le feste possono diventare un fertile momento di unione e di fratellanza. E don Virginio Colmegna, direttore della Casa della Carità, parla di "un brutto episodio che mi auguro sia chiuso in fretta". E ironizza: "Dopo aver tolto gli auguri di Natale nelle lingue straniere, ci manca solo che le mettano in dialetto...".

Ma quando ho scattato queste foto ho visto visi che non ridevano.

Aggiunta 16.41
Dal Corriere
La Moratti: «Le scritte in varie lingue potrebbero tornare, a patto che ci sia anche l'italiano».

* * *

Che il sindaco parli chiaro e non conti balle per favore. Le scritte in italiano c'erano anche prima. Se vuole le sbatto le foto sotto il naso.



martedì 23 novembre 2010

Il circo (quello vero)

Milano via Padova, vicino al Comune. Scattata ieri.

Passavo ieri qui davanti. Ho estratto la fotocamera, ho scattato, l'ho riposta, poi una specie di flash, e dal cellulare sono partite quattro chiamate: a due amici e a due amiche, che a loro volta, ingabolati dal mio entusiasmo, hanno telefonato ad altri. Sinceramente a 'sto punto non so quanti saremo giovedì a vedere il bacio del leone. Ho detto un flash, in verità dentro di me scodinzolava da un po' la voglia di rivedere dopo una vita nani, pagliacci, trapeziste, bestie feroci.

Fermi, fermi. Non ditemi che voi già tutti i giorni, in quanto a nani... non voglio sentire altro.

Mi piacerebbe invece sapere da quanto non andate a vedere un circo.

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lunedì 22 novembre 2010

I cinesi. I cinesi?


A dodici anni dal divorzio Rifondazione comunista e Pdci si rimettono insieme sotto una nuovo tetto con una nuova bandiera, quella della Federazione della Sinistra. Con loro le associazioni Socialismo 2000 di Cesare Salvi e Lavoro e Solidarietà di Gianpaolo Patta.

Al congresso, svoltosi ieri e l'altro all'Hotel Ergife di Roma erano presenti gli ambasciatori di Cuba e Vietnam, rappresentanti palestinesi e cinesi.

E va bene Cuba, e va bene il Vietnam, e vanno più che bene i palestinesi, ci mancherebbe, ma i cinesi? Chi mai saranno stati questi cinesi? Forse quei comunisti fra due enormi virgolette che difendono laggiù così bene i diritti dei lavoratori e i diritti tout court?

Qualcuno saprebbe spiegarmi?

domenica 21 novembre 2010

Rifiuti in Campania, problema risolto: lo Stato è tornato a fare lo stato

Oggi qui a Milano piove e molto probabilmente anche da voi è così. Non sorridendo allora il sole cerco, se ci riesco, di far sorridere almeno un po' voi. Andate su questa pagina del sito del governo.

Per ogni evenienza ho salvato lo screenshot.

via

sabato 20 novembre 2010

Sulla lingua del tempo presente
Gustavo Zagrebelsky

L'uniformità della lingua, lo spostamento di parole da un contesto all'altro e la loro continua ripetizione sono il segno di una malattia degenerativa della vita pubblica che si esprime, come sempre in questi casi, in un linguaggio stereotipato e kitsch, proprio per questo largamente diffuso e bene accolto.

Oggi è politicamente corretto il dileggio, l'aggressione verbale, la volgarità, la scurrilità. È politicamente corretta la semplificazione, fino alla banalizzazione, dei problemi comuni. Sono politicamente corretti la rassicurazione ad ogni costo, l'occultamento delle difficoltà, le promesse dell'impossibile, la blandizia dei vizi pubblici e privati proposti come virtù. Tutti atteggiamenti che sembrano d'amicizia, essendo invece insulti e offensioni. I cittadini comuni, non esperti di cose politiche, sono trattati non come persone, ma come sudditi, anzi come plebe. Cosicché le posizioni sono ormai rovesciate. Proprio il linguaggio plebeo è diventato quel "politicamente corretto" dal quale dobbiamo liberarci, ritrovando l'orgoglio di comunicare tra noi parlando diversamente, non conformisticamente, seriamente, dignitosamente, argomentatamente, razionalmente, adeguatamente ai fatti.


Gli undici paragrafi di questo libro (ciascuno dedicato a una parola nuova o di seconda mano e mal restaurata) compongono un endecalogo emblematico della regressione di questi nostri tempi. Una sorta di libretto di istruzioni per evitare effetti mentali indesiderati. Un vaccino che va iniettato sulla lingua, allo scopo di mantenerla presentabile ed efficace.




Gustavo Zagrebelsky
Sulla lingua del tempo presente
Einaudi

fresco di stampa

venerdì 19 novembre 2010

Il Giornale raccoglie firme contro Saviano


Ve la ricordate la Santanchè che urlava all'attentato contro la libertà di stampa quando qualche giorno fa Vittorio Feltri era stato sospeso per tre mesi dall'albo dei giornalisti? Cosa direste alla signora se vi capitasse a tiro adesso?

Ieri il perseguitato Feltri ha tirato fuori questa bella novità: raccogliere firme contro Saviano, non si sa bene a che scopo. Ma la cosa curiosa è che vengono ramazzate tramite fax, sms e posta elettronica, non con i metodi classici che si usano su internet, mettendo nome e cognome e rendendo pubblica l'andamento della raccolta. Così fra qualche giorno quella faccia di tolla di Sallusti potrà scrivere che di queste firme ne hanno ammonticchiato qualche milione.

E comunque sarà bene che la redazione si prepari a un'altra raccolta, quella contro la Direzione Investigativa Antimafia, che l'altro ieri, nella relazione semestrale presentata in Parlamento, ha scritto: "La ’Ndrangheta condiziona la vita sociale, economica e politica della Lombardia, stringendo legami con le aziende e infiltrandosi negli appalti pubblici".

Tentano ancora di graffiare questi qui ma ogni giorno che passa si trovano sempre di più con le unghie spuntate e le zampe spelacchiate.


via

giovedì 18 novembre 2010

Era proprio necessario ricostruirgli il pisello?

Il celebre gruppo marmoreo, con i ritratti romani di Marco Aurelio e della moglie Faustina innestati sui corpi di Marte e Venere, è stato sottoposto a un intervento di chirurgia estetica che rischia di avere pesanti riflessi negativi sulla scultura del 175 dopo Cristo.
[clic sopra per ingrandire]

Berlusconi, si sa, ama la bellezza e odia il tempo che passa e le rovine che genera.

E così il ministero dei Beni culturali, in seguito alle sue insistenze personali, ha portato a termine una "ricostruzione" che cozza contro tutte le regole della virtuosa via italiana al restauro filologico che vietano ripristini e falsi storici che alterino l'autenticità dell'opera d'arte.

Venere ha riacquistato entrambe le mani. Marte, insieme alla destra, anche il pene perduto nei secoli.

L'intervento costato 70.000 euro durerà fin che durerà il governo, perché l'opera è stata spostata temporaneamente dal Museo delle Terme di Diocleziano a Palazzo Chigi per volere del Cavaliere e poi, sloggiato lui, ritornerà al suo posto. E lì finirà la fiction, perché nessun museo si azzarderebbe a esporre una statua antica con aggiunte posticce.

Mi viene da dire che in tutti questi anni di berlusconismo è stata all'opposizione la realtà. E questa realtà quanto prima bisogna che ritorni a comandare.

Aggiunta ore 18.51

Grazie Franco.

mercoledì 17 novembre 2010

La TIM mi ruba i soldi o cosa?

Visto che è già successo altre volte adesso ne parlo.

L'altro ieri 15 novembre alle 13.34.02 ho ricevuto questo messaggio dalla TIM "Il tuo credito sta finendo! Ricarica al più presto per non rimanere senza parole!"

Da allora non ho più fatto telefonate. Volevo inviare un sms ma non è stato possibile. Così ho chiamato il 40916 per sapere il mio credito residuo e la risposta è stata che era esaurito.

Ieri dal bancomat ho ricaricato 50 euro e l'sms mi ha fatto sapere che il nuovo credito era di 48,26 euro.

Qualcuno di voi sa darmi una spiegazione?

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lunedì 15 novembre 2010

Caserma di Bolzaneto, annullata la visita dei bambini

Quello che nelle tremende giornate del caldissimo luglio del 2001 successe a Bolzaneto lo sapete tutti.

Ora succede che alle elementari "Spinola" di Oregina programmino per il 30 novembre una bella gita scolastica per fare vedere ai bambini tutte le meraviglie, che a loro piacciono tanto, delle forze dell'ordine, dai cani poliziotto ai piccoli robot che disinnescano gli ordigni. E questa gita dovrebbe essere proprio nella caserma di Bolzaneto.

Succede che la mamma e il papà di uno di questi bambini si oppongano, non alla visita, ma al fatto che agli scolari nulla venga detto su questo luogo che rimane ignominia di uno Stato di diritto quale ci dichiariamo essere, e scrivano le lettere che vedete sotto al dirigente scolastico.

Succede che la questione monti tanto da essere coinvolti l'Anpi e Amnensty International che vorrebbero indire un'assemblea sull'argomento.

Succede che per evitare ulteriore fracasso che scombussolerebbe la tranquillità della scuola questa gita venga annullata.

Si dà il caso che la mamma di questo bambino è una mia cara amica e che assieme al papà sono da ammirare per la loro tenacia a difesa della memoria scomodissima di quel posto.

Caso mai ce ne fossimo dimenticati era allora ministro dell'Interno Claudio Scajola, e non è mai stato chiarito il ruolo che ebbe Gianfranco Fini, allora vicepresidente del consiglio, presente a Genova in quelle tragiche giornate.

Se ci saranno novità sul caso farò un aggiornamento.






Aggiunta, 16 novembre



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sabato 13 novembre 2010

Tiziano Terzani

Mi piaceva pensare che i problemi dell'umanità potessero essere risolti un giorno da una congiura di poeti: un piccolo gruppo si prepara a prendere le sorti del mondo perché solo dei poeti ormai, solo della gente che lascia il cuore volare, che lascia libera la propria fantasia senza la pesantezza del quotidiano, è capace di pensare diversamente. Ed è questo di cui avremmo bisogno oggi: pensare diversamente.

Tiziano Terzani
Firenze 1938
Orsigna 2004


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venerdì 12 novembre 2010

Ciao Elio

[*]
Ciao


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Festival International du Film sur la Resistance


PROGRAMMATION

Du samedi 13 au dimanche 21 novembre, le 13e FIFR (principale manifestation de l’Association azuréenne des Amis du Musée de la Résistance nationale) proposera une quarantaine de projections à Nice (neuf au CEDAC de Cimiez du lundi 15 au mercredi 17, sept au cinéma Mercury du mercredi 17 au vendredi 19) et dans une douzaine de sites décentralisés (Le Cannet, Mouans-Sartoux, Grasse, Roquefort-les-Pins, Valbonne, Vallauris, Vence, Carros, Levens, Contes, L’Escarène, Menton), avec une extension des projections in situ à l’intérieur d’établissements scolaires bien équipés (Centre international de Sophia Antipolis, lycée régional de Valbonne, collège Carnot de Grasse) au lycée Thierry Maulnier de Nice et au collège François Rabelais de L’Escarène, l’objectif étant de dépasser les 4000 spectateurs dont 3000 scolaires (vingt-cinq séances sont destinées aux seuls élèves de 3e, 1re et Terminale).

J'en profite pour saluer l'ami Jean-Louis Panicacci qui est l'artisan passionné de tout le festival.

giovedì 11 novembre 2010

E adesso Adro ha deciso di mettere il simbolo della Lega sullo stemma del comune

Ve lo ricordate Adro, il paese sorridente di Soli della Alpi? E la scuola tappezzata di questi soli che sono gli stessi stampati sulle mutande dei leghisti? Credevate, poveri illusi, che li togliessero. Manco per sogno. Sono diabolici questi qui. E adesso hanno trovato l'escamotage per lasciali lì dove li avevano inchiodatiti.

L'altro ieri il consiglio comunale del piccolo paese ha deciso che il simbolo diventerà lo stemma del comune. e in quanto tale, così hanno ragionato ma poi bisognerà vedere, potrà rimanere nella scuola costruita a spese dell'amministrazione.

Per capire in quale abisso, con questi piccoli ma significativi e continui sfregi, si sta cadendo faccio un paragone con una situazione del passato.

Chi non conoce Peppone e don Camillo? Bene, Peppone, un comunista dalla testa fino alle unghie dei piedi, non si sarebbe mai sognato, malgrado avesse dalla sua buona parte del paese, di inserire nel gonfalone del comune la falce e il martello. Perché lui, anche se era sfegatato per un partito si riteneva il sindaco di tutti, compresi quei magiaostie di democristiani, e aveva rispetto per le regole, anche per quelle non scritte, anzi soprattutto per quelle.

Invece il sindaco di Adro Oscar Lancini che se ne viene fuori con "Il regolamento comunale consente modifiche al gonfalone" non ha nessun rispetto per quelli che non sono dalla sua parte seppur concittadini. La Lega sta tentando di dividere il Paese, e nei paesi dove comanda mette la cappa verde perfino sui cessi pubblici.

Il sonno della ragione sta avendo ragione sulla veglia.

Milano, via Padova - Scattata domenica scorsa durante il pranzo multietnico organizzato nella via e consumato su un tavolo lungo 250 metri.

mercoledì 10 novembre 2010

Uscita di sicurezza


Il primo luglio del 2009 pubblicai un post dal titolo Uscito dal retro ed era riferito al fatto che Berlusconi era sgattaiolato dall'uscita di sicurezza (sic) del municipio di Viareggio per non dover affrontare gente inviperita che lo stava aspettando sul portone.

Anche per un tipo come lui, che sullo stomaco non ha peli ma fil di ferro, doveva essere stato uno smacco: un capo del governo scapparsene così a gambe levate come un ladro di polli sorpreso sul fatto e inseguito dai gendarmi con le armi. Poi ci ha un po' fatto il callo, perché da allora si è ripetuta altre volte questa fuga vigliacchetta, ma purtroppo non le ho annotate. Da mordermi le mani, ché avrei fatto una bella lista della spesa.

Ieri a Padova la scena, toh, si è ripresentata. Alle 14.15 il Cavaliere invincibile ha abbandonato in fretta e furia da una salvifica porta laterale la sede della Prefettura dove non era riuscito a vendere fumo agli incazzati amministratori locali (sempre più difficile piazzare l'articolo), evitando i giornalisti famelici di notizie che non avrebbe potuto loro dare (se non fumo appunto) e schivando manifestanti urlanti che lo attendevano sul davanti. Qualche ora dopo all'Aquila altro bel ciclone di fischi e di insulti a pieni polmoni.

Ora mi domando: quando quest'uomo toglierà l'impiccio, prima o poi dovrà succedere perdio, uscirà dal portone principale col picchetto d'onore o svicolerà come un furfante da una porticina di servizio in uno scenario da hotel Raphael (video) di ormai storica memoria?

Capezzone ha smentito decisamente la notizia circolata ieri, che cioè Berlusconi stesse trattando l'acquisto di una villa all'isola di Sant'Elena.

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martedì 9 novembre 2010

La Lega fa chiudere il forum ufficiale dei giovani padani


Alla fine non ce l'hanno più fatta. Si erano già dovuti turare il naso parecchie volte e tacere, come quando per esempio il Senatur aveva imposto la candidatura del Trota alla regione Lombardia sbarrando così la strada a giovani leghisti ben più intelligenti e preparati di quel pesce.

Ora, dopo la vicenda di Ruby, e le difese d'ufficio del premier da parte di Bossi e Maroni, non si sono potuti trattenere oltre ed è stato un fiume in piena sul forum dei giovani padani, dal 2004 lo spazio ufficiale riconosciuto dal partito sul quale gli iscritti al movimento giovanile della Lega si confrontano, quasi sempre su temi politici.

Ecco alcuni messaggi del thread dedicato a "Berlusconi e il caso Ruby".
"La cosa che mi pare grave, a parte l'età dell'interessata, è che Berlusconi si sia interessato personalmente a farla liberare dopo che era stata arrestata"
Juv

"Sinistra o non sinistra, destra o non destra, in un Paese normale, anche se non fosse vero che ha fatto certe cose, il premier si sarebbe già dimesso"
Latium

"C'è una pesante crisi economica di cui non si vedono grossi sbocchi, un sacco di gente a casa, tagli al welfare, riforme come quella della giustizia o quella fiscale che sono continuamente annunciate ma mai compiute, i rifiuti di Napoli e quant'altro. E quale immagine dà il governo alla gente? Silvio che se la gode"
Cris

"La Lega secondo me deve iniziare a smarcarsi altrimenti rischia di perdere dei punti alle comunali di primavera"
Padanik

"Al governo chi c'è? Lega e Pdl, molta gente collega automaticamente le porcate di uno all'altro, la faccia ce la mettiamo anche noi e ciò non è bene. In un momento così delicato in cui il Paese ha bisogno delle riforme il signor Berlusconi si permette sempre di più di fare quello che vuole, rovinando la reputazione anche a noi. Un conto sono le alleanze, un altro è lasciarci la faccia e la dignità di un partito operoso come Lega Nord per colpa di un 'malato' di sesso e onnipotenza"
Rl11.

"Il Pdl senza Berlusconi si scioglierà come neve al sole. Silvio è sul viale del tramonto. La Lega dovrebbe ritirare l'alleanza in qualche momento strategico, ma comunque entro la fine dell'anno. Non posso continuare a vedere i nostri politici trattati come cani da Berlusconi"
Impatiens

"Il Pdl scomparirà eccome! E anche a breve. Secondo me si aprono spazi per l'indipendenza della Padania. L'Italia collassa".
Padanina moderatrice del forum


Apriti cielo. Gli spavaldi dirigenti della Lega che non sono mai stati abituati al contraddittorio e alla critica, dai giovani poi!, cosa ti fanno? Senza pensarci su due volte il 5 novembre ordinano, dopo sei anni di attività, la chiusura del sito che avviene il 6 alle 18.42 ad opera di Padanina, e mi immagino il suo stato d'animo quando ha premuto il tasto "elimina". Adesso al suo indirizzo potete vedere questo. Ho recuperato a futura memoria la cache.

Inutile dire che molti sono incazzati neri.

lunedì 8 novembre 2010

E adesso Google ci deve proprio delle spiegazioni

Le vogliamo e le pretendiamo queste spiegazioni, e che siano spiegazioni plausibili non scuse magre.

Dunque, se nella pagina apposita di Google provate a tradurre in inglese "Non ho votato Berlusconi" verrà fuori "I have voted for Berlusconi", "Non ho" è diventato "Ho".
Se invece mettiamo un altro nome, per esempio Bersani, verrà fuori "I did not vote Bersani", come è giusto che sia.
Lo stesso vale per il francese "J'ai voté pour Berlusconi" e invece "Je n'ai pas voté Bersani".
E così per le altre lingue.

Provate anche voi, poi se credete fate girare e aspettiamo di sapere cosa mai Google, che ormai non è più solo un motore di ricerca ma molto molto di più, abbia combinato.






Aggiornamento ore 17.52

L'arcano si infittisce, provate anche voi. E voi di Google non ve ne siete accorti?





sabato 6 novembre 2010

Cuore amore

Sesto San Giovanni (MI), via XXIV maggio. Scattate ieri.

Mi sarebbe piaciuto molto esserci quando i due innamorati erano lì a gridare al mondo, nero su bianco, diciamo rosso su bianco, il loro amore. Molto mi sarebbe piaciuto fotografarli all'opera sull'opera che stavano creando.

Mi piacerebbe molto adesso sapere dove sono, e spero ancora assieme, e spero ancora innamorati, e spero sempre felici.

Lancio allora questo improbabilissimo messaggio in bottiglia nella rete. Cercateli, trovateli e dite loro che Alberto sarebbe contento di vederli ancora lì, con i pennelli o bombolette che siano, ad aggiornare la storia. Chissà mai che.



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venerdì 5 novembre 2010

Berlusconi a rapporto da D'Alema


D'ora in avanti che nessuno si azzardi più a dire che la sinistra è il partito dell'odio che semina violenza. Che nessuno si azzardi dopo che D'Alema, presidente del Copasir, come un padre preoccupato per le marachelle del figlio scavezzacollo, ha chiamato Berlusconi per fargli la giusta ramanzina, e che si dia dunque una regolata, tutto per il suo bene. Bravo Massimo.

Ché questa volta con la Ruby se l'è scampata. Ragazza scapestrata che lo ha un po' inguaiato, vero, ma niente di più, e ci si può sempre mettere una pezza sopra.

Immaginate invece se nella prossima orgia a far la danza del ventre ci fosse una cerbiatta araba entrata chissà come nel giro dell'adamantino duetto Mora&Fede, in realtà un'infiltrata di al-Qaeda votata al martirio e passata tranquilla dai controlli inesistenti al cancello della villa San Martino ad Arcore con due etti di micidiale esplosivo al plastico nelle mutande.

E quando il Cavaliere queste mutande tirasse giù la kamikaze tirasse il detonatore e buonanotte suonatori.

Tutta l'Italia allora a piangere il suo amato premier. Beh, tutta tutta proprio no.

giovedì 4 novembre 2010

Al festival di Sanremo si canteranno "Bella ciao" e "Giovinezza"

L'inno dei partigiani e quello fascista saranno cantati uno dopo l'altro al festival di Sanremo nella serata celebrativa dei 150 anni dell'Unità d'Italia.

Questo non sarà, come dicono, un festival bipartisan ma diventerà uno squallido palcoscenico per dare fiato alle trombe dei revisionisti che ormai hanno la strada sempre più in discesa per rovesciare nella memoria la tragica realtà che fu il fascismo.

E intanto il governo ha tagliato i fondi ai partigiani con un inganno vergognoso.

Aggiornamento ore 14.18
Il Cda Rai chiude la polemica (polemica o vergogna?) su Sanremo. No all'esecuzione di Bella Ciao e Giovinezza. In pratica si butta il bambino con l'acqua sporca. E la storia recente di questo Paese sempre più a puttane.

martedì 2 novembre 2010

Epigrafe




L'epigrafe (dal greco antico «ἐπιγραφή», scritto sopra) è un testo esposto pubblicamente su un supporto di materiale resistente (marmo o pietra, più raramente, come nel nostro caso, metallo). Lo scopo è quello di tramandare la memoria di un evento storico o di un personaggio.

Quando qualche giorno fa sono passato su questo ponte di ferro a porta Genova, se pur frettoloso fra gente frettolosa, mi sono fermato stupefatto. Ed è stato un niente andare con la mente all'antologia di Spoon River.

Milano, ponte in ferro di porta Genova.

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lunedì 1 novembre 2010

Grazie Viviana, un bacio








Come prologo della cena, ieri sera, abbiamo brindato a te cara Vivi, che ce l'avevi offerta e poi, per improvvisi impegni familiari, non eri potuta essere presente assieme a noi attorno al desco.

A dir la verità fino in fondo non è proprio che ce l'avevi offerta, ma avevi messo a mia disposizione una certa somma di denaro per farne l'uso che avessi ritenuto più opportuno.

E così, come da programma, ne abbiamo approfittato per inaugurare il nuovo ristorante aperto da Vittorio al paesello, laddove da tempo immemorabile era esistita prima un'osteria (da Ercole) e poi un bar (da Sergio).

A seconda dei nostri palati ristorante promosso.

Rimangono in cassa ancora 880 euro da spendere.