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venerdì 30 aprile 2010

Scajola, gli 80 assegni e l'impossibilità di smentire

Claudio Scajola

In questa vicenda mi sembra tutto così chiaro che c'è poco da discutere. Poi eventualmente ditemi che sbaglio.

Ci sono dunque questi ottanta assegni, per un totale di novecentomila euro, adoperati per la parte in nero del pagamento della casa di Scajola a Roma, provenienti dal costruttore Diego Anemone, oggi indagato per riciclaggio. Il ministro quindi dovrebbe spiegare a quale titolo quegli assegni erano nella sua disponibilità, e in base a quale norma gli è permesso evadere le tasse (pagamento in nero)

Scajola non ha potuto smentito niente. Ha soltanto abbaiato al complotto contro di lui. Ma è lì che sta il bello. Questo complotto sarebbe dovuto a qualche nemico politico che ha fornito ai giornali non notizie false ma notizie vere che andavano tenute nascoste. In pratica ha tirato fuori dall'armadio lo scheletro che Scajola vi nascondeva presumibilmente insieme ad altri, e quindi non può smentire proprio niente.

Quella poltrona di ministro dello Sviluppo Economico, con i miliardi da amministrare per le costruende centrali nucleari oltre a tutto il resto, fa gola, molta gola. Si mormora: «La Lega».

La foto che vedete l'ho già pubblicata e continuerò a pubblicarla. Ma forse ne avrei potuto scattare di migliori e anche più efficaci se quella domenica 7 luglio del 2002 fosse venuto nel mio paesello in Liguria dove era aspettato da tutti i vassalli, i valvassori e i valvassini per l'inaugurazione di una serie di statue, il più delle quali adesso già distrutte. Ma non venne, e sapete il perché? Era stato costretto il giovedì a dare le dimissioni da ministro dell'Interno dopo aver definito "rompicoglioni" Marco Biagi assassinato dalle Brigate Rosse.

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Via Padova, la convivenza solidale è possibile

Milano, manifestazione in via Padova
Milano, manifestazione in via Padova
Milano, manifestazione in via Padova
Milano, manifestazione in via Padova

E così ieri pomeriggio, dalle 18,30 in poi, la gente si è ripresa in maniera allegra e festante questa via di Milano che negli ultimi mesi ha fatto molto parlare, ne scrissi QUI e QUI. Anch'io ero in mezzo a quel migliaio di belle persone perché abito nella zona, e la cosa straordinaria è che ho incrociato almeno un decina di amici che abita nella via e che avevo perso di vista con conseguenti baci e abbracci. Ho addirittura incontrato il mio caro prof di matematica e fisica al liceo (scrivimi una mail così ti mando la foto con la tua nipotina, la mia mail è nel profilo).

E' la risposta della reale società civile a questa amministrazione irresponsabile che sta gestendo l'immigrazione in città solo come una questione di ordine pubblico con la conseguente militarizzazione di certi quartieri, rastrellamenti casa per casa e blindati sparsi, che non fa altro che aumentare la tensione.

Ne sono sicuro, seguiranno altre iniziative.

Milano, manifestazione in via Padova
Milano, manifestazione in via Padova
Milano, manifestazione in via Padova
Milano, manifestazione in via Padova
Milano, manifestazione in via Padova
Milano, manifestazione in via Padova

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giovedì 29 aprile 2010

Primo maggio, negozi chiusi, negozi aperti

La polemica, che poi tanto polemica non è perché rappresenta le diverse facciate del nostro vivere, si è scaldata nei giorni passati. Il primo maggio tenere i negozi aperti o chiusi? E ogni comune ha risolto la situazione alla propria maniera.

Ora io mi ricordo quando la domenica e le altre feste comandate erano giorno di riposo assoluto. Per tutti, ma proprio per tutti, tolti solo i lavoratori che garantivano i servizi essenziali. E i preti tuonavano dai pulpiti che l'inferno era spalancato per chi fosse andato contro quell'imposizione. Se anche Dio si era riposato al settimo giorno...

Il primo maggio poi, festa dei lavoratori, aveva in quel giorno di riposo il contraltare non solo simbolico della fatica quotidiana, che era perlopiù la fatica della fabbrica, e tutto era chiuso, tutto si fermava, anche i mezzi pubblici rimanevano in rimessa.

Adesso? Lo so che i tempi sono cambiati, ma come? Non possiamo più vivere se per un giorno i negozi rimangono chiusi? E questo il progresso? È questa la modernità? È questo il nuovo senso del riposo?

lunedì 26 aprile 2010

Quella burlona di Viviana

Viviana monete

L'ho pesato. Stamattina ho pesato il malloppo che quella burlona di Viviana mi aveva consegnato sabato sera. Sono esattamente tre chili e settecentodieci grammi di monete e monetine che la sunnominata Viviana, che per gli amici fa Vivi, mi ha dato come acconto dei mille euro che aveva promesso se avessi superato un anno senza fumare.

Burlona sì, ma forse c'è un secondo fine. Che con la scusa di contare assieme le monete non si sia autoinvitata in casa, noi due da soli, come ribaltamento dell'ormai frusto pretesto della collezione di farfalle?

C'è un problema. Il suo fidanzato, che è un caro amico, è di una gelosia rusticana, a rasentare il duello. E io a 'sto punto non so che pesci pigliare.

domenica 25 aprile 2010

La lezione di Ondina - Buon 25 aprile

Prima staffetta partigiana d'Italia, deportata ad Auschwitz, numero 81672. Ondina Peteani era nata il 26 aprile del 1925 e quindi domani avrebbe compiuto 85 anni. È morta sette anni fa ma lo spettacolo di Marta Cuscunà, ispirato alla sua biografia, sta riempiendo, anno dopo anno, i teatri d'Italia, segno che non tutto è perduto. Titolo "È bello vivere liberi".

È quello che pensava Ondina operaia nei cantieri navali di Monfalcone. Oggi, ricordando la Resistenza, che una diffusa associazione a delinquere vorrebbe cancellare dalla Storia, riporto quello che questa grande donna scriveva nel suo memoriale «Ci schierammo. Decidemmo da che parte stare. Oltre ad un ideale forte e coeso, anche il versante emotivo ebbe un ruolo determinante. Eravamo straordinariamente felici...».

Buon 25 aprile.

venerdì 23 aprile 2010

Gratis

Stai guardando gratis il pavimento

Me ne stavo andando oggi a prendere il treno per la Liguria. Il trolley, seppur piccolo e leggero, trascinato di malavoglia nella giornata uggia di foschia e pioggia. Pensieroso, lo sguardo a terra insensibile ai vari pavimenti che attraversavo, quando ecco il soprassalto di questo coso verde. Maledetti, chiunque voi siate, che avete interrotto il flusso dei miei pensieri, e di colpo mi avete rificcato nella realtà con questa ormai usurpata parola, gratis.

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giovedì 22 aprile 2010

Crisi? Non per l'industria del sesso

Sex shop

Sex shopCorso Buenos Aires a Milano è la via commerciale per antonomasia. Da Piazzale Loreto a Porta Venezia, sulla destra e sulla sinistra, è un susseguirsi ininterrotto di negozi, alcuni anche della durata di una mezza stagione, per dire la frenesia del ricambio.Quando gli affari andavano bene si potevano vedere appesi non so quanti striscioni a reclamizzare i prodotti più disparati. Ne avevo progettati alcuni anch'io. Adesso ne è rimasto uno, uno solo, e potete vedere cosa propaganda. Le altre due foto le ho scattate nella stessa via e chissà quante immagini di quel tenore si potrebbero riprendere andando a zonzo per la città.



Era stata anche caposquadra delle Spie e, prima di iscriversi alla Lega Antisesso, segretaria di sezione della Lega Giovanile. Aveva sempre avuto un ottimo carattere. Era stata selezionata (e si trattava di un chiarissimo riconoscimento della buona reputazione di cui godeva) perché lavorasse alla Pornosez, la sottosezione del Reparto Finzione che produceva e distribuiva fra i prolet materiale pornografico di infimo livello. Quelli che ci lavoravano, lo informò Julia, la chiamavano "il letamaio". Ci era rimasta per un anno, prestando la sua opera nella produzione di libretti - che venivano poi distribuiti in pacchi sigillati - con titoli come Racconti licenziosi o Una notte in un collegio femminile, che poi i giovani prolet avrebbero comprato di nascosto, con l'illusione di compiere un'azione illegale.
George Orwell
1984

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mercoledì 21 aprile 2010

La mia ombra

La mia ombra

Ieri pomeriggio, mentre aspettavo Marina e anche Giulio per andare a vedere la mostra Schiele e il suo tempo nell'essenziale e aristocratica piazzetta davanti a Palazzo Reale, complice la giornata tersa e il sole ancora basso, mi sono visto sull'acciottolato e mi sono fotografato.

L'ombra, e in particolare la nostra ombra, esiste e prende forma o meglio si contorna a seconda del tipo di luce che la genera. Netta, sfumata, quasi impercettibile, assente se siamo coperti da un'altra ombra sovrastante e incombente.

Ci segue fedele questo nostro fantasma, e ci possiamo anche giocare, se ne siamo capaci.

In questi ultimi tempi i nostri corpi hanno cominciato a proiettare altre ombre, da noi scelte, e certe volte rubate a figure amate e forse invidiate: sono i nostri avatar.

martedì 20 aprile 2010

Comunione ad personam

Berlusconi fa la comunione

«Due reti Mediaset, trasmettendo il funerale di Raimondo Vianello, hanno ripreso in primo piano il momento in cui il sacerdote ha dato la comunione a Silvio Berlusconi che verosimilmente dovrebbe essere divorziato dalla prima moglie e separato dalla seconda consorte».

Comincia così il telegramma che l’avvocato Giuseppe Fabio Fabiani, di San Benedetto del Tronto ha inviato a Benedetto XVI e prosegue proponendo al pontefice «la possibilità di far ricevere la comunione a tutti gli altri comuni mortali che per vari motivi sono separati o sono stati costretti a separarsi o divorziare e da buoni cristiani soffrono per il divieto loro imposto. Ancora più quando in televisione vedono che vi è differenza di trattamento anche nella religione tra loro e alcuni privilegiati senza conoscere in base a quale cristiana distinzione».

Concludendo l’avvocato. Fabiani chiede a Benedetto XVI «di farmi conoscere privatamente o pubblicamente in base a quale privilegio Berlusconi è esonerato da detto divieto».

Già in base a quale privilegio?

Foto presa e poi migliorata da qui.

Aggiunta 13,19. Grazie Franco.
Berlusconi fa la comunione, vignetta

lunedì 19 aprile 2010

Saviano e la Mondadori

Sabato in un articolo su Repubblica Roberto Saviano rispondeva a Silvio Berlusconi che aveva accusato "Gomorra" di far solo pubblicità alla malavita organizzata. Ieri sempre sullo stesso quotidiano Marina Berlusconi era intervenuta in difesa del padre con cui si dichiarava pienamente d'accordo. Nella stessa pagina era ben visibile la pubblicità di "Gomorra". Pubblicità pagata dalla Mondadori, casa editrice del libro, di cui Marina Berlusconi è presidente.

C'è ancora qualcuno che ha il coraggio di affermare che è normale questo nostro Paese?

E oggi ancora su Repubblica, Ricky Cavallero, direttore generale di Libri Trade Mondadori, a cui è venuta la cagarella per la paura di perdere un autore dalle uova d'oro, dà il pieno appoggio allo scrittore.

domenica 18 aprile 2010

Così, tanto per non sbagliare

Milano, palazzi in costruzione

Nei tempi presenti Milano in certe sue zone assomiglia a Shanghai di qualche anno fa. La smania di costruire unita alla fretta del fare. Fretta che poi di questa città è un po' l'emblema (ma era anche così ai tempi del Manzoni?).

E si sa che questa benedetta fretta è cattiva consigliera. Così gli ingegneri hanno ordinato di spiaccicare un bel grosso numero a ogni piano. Ad evitare che una volta finito il palazzo ci si accorga, oh maledizione!, che si è costruito un piano in più o uno in meno o che anche si è saltato un piano.

Scherzo? Un po' sì, ma non tanto, perché a lavori ultimati ne ho già visto di tutti i colori.

Milano, palazzi in costruzione

sabato 17 aprile 2010

Lo spettacolo della poesia

Questo sabato niente poesia ma qualcosa di teorico sul tema che ho trovato stimolante.

Lo spettacolo della poesia

Certamente oggi, insieme alla tradizionale divulgazione “come libro”, molti poeti amano dire i propri versi in pubblico, articolandoli fonicamente. Quella di uscire dalla pagina e farsi azione è una tendenza insita nello stesso atto della scrittura, dalla quale comunque, neanche nelle forme più concettuali, è possibile emendare la partecipazione del corpo. La poesia stessa, d’altra parte, si distingue dalla prosa per una scansione che è a tutti gli effetti musicale: essendo, la sua, una parola che canta, ci sono buone ragioni per considerare sua intima essenza la tensione a procedere dal silenzio al dispiegarsi sonoro del fiato. In questo senso, allora, il poeta che abbraccia la «materia effimera» della performance compie un atto di riappropriazione della propria voce, altrimenti costretta ad appassire tra le pagine..

[continua]

venerdì 16 aprile 2010

Frutteto urbano

Frutteto urbano
Frutteto urbano

C'è un post, dei 976 pubblicati finora, che mi piace particolarmente e proprio a quello che avevo scritto pensavo questo pomeriggio quando scattavo le foto che vedete.

Sono installazioni artistiche (artistiche?) posizionate nell'atrio della stazione Garibaldi in occasione del Salone del Mobile che si svolge questa settimana, e che anima anche, fin troppo per i miei gusti, alcune zone della città per eventi e performance varie..

Riporto dalla locandina
Il progetto consiste nella realizzazione di un colorato frutteto disegnato da Ton Matton, architetto olandese che ha partecipato alla Biennale di Architettura di Venezia, ideato appositamente per l'atrio della Stazione di Porta Garibaldi. L'installazione è realizzata con dozzine di alberi da frutto impiantati in vasi colorati e nutriti con un apposito sistema di auto alimentazione eco-sostenibile progettato dal designer olandese.

Sarà anche una provocazione o quello che volete, ma quando scrissi "alberi senza radici", radici metaforiche beninteso, pensavo a piante senza storia, replicanti, ma sulla Terra.

Qui ormai invece il cerchio s'è chiuso. Le piante oltre a non avere più radici non hanno nemmeno più un luogo fisico col suo sole, sostituito dai led, e sono costantemente tenute sotto flebo.

Queste installazioni sono in vendita. Andranno senz'altro in qualche casa chic e i padroni le mostreranno con orgoglio agli ospiti. A me invece viene da inorridire.


Frutteto urbano
Frutteto urbano

giovedì 15 aprile 2010

Facebook sta per vendere i dati degli iscritti al miglior offerente

La scorsa settimana Ilsa Aigner, il bel ministro tedesco dell'agricoltura e della protezione dei consumatori, ha scritto al fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, per protestare vivamente contro le nuove norme sulla privacy che il sito di social networking sta per introdurre.

"Sono sconcertata" ha detto Aigner nella lettera aperta pubblicata nell'edizione online dello Spiegel "Uso di frequente internet e sono su Facebook ma non posso accettare che nel futuro i dati da voi custoditi finiscano nelle mani di terzi"."Se non cambierete strada - conclude la Aigner - mi vedrò costretta a chiudere il mio account".

Con mille dipendenti e il quartiere generale a Palo Alto, in California, Facebook, che non è quotata in Borsa, è attualmente valutata sui 12 miliardi di dollari. Ma come altri social network stenta a produrre utili, tanto che è andata in pareggio per la prima volta solo nel 2009 malgrado l'incremento esponenziale degli iscritti.

Per aumentare gli incassi Zuckerberg e gli altri manager stanno varando una nuova strategia: rendere più personalizzati i messaggi pubblicitari che accompagnano le pagine personali. E ciò implica una maggiore conoscenza degli utenti: di qui il tentativo di cambiare le regole interne in modo da poter fornire alcuni dati anagrafici del pubblico di Facebook a società esterne.

E così crescono le proteste determinate soprattutto dal fatto che la maggioranza del pubblico non si accorgerà dei cambiamenti, non sarà cioè in grado di optare per la privacy, essendo le opzioni nascoste nei meandri del sito, e finirà così nelle mani dei pubblicitari o di società che vogliono vendere prodotti e servizi.

Come già accaduto nella vicenda di Google, condannata in Italia per non aver impedito la diffusione su YouTube di un video su un ragazzo down, emerge una diversa sensibilità riguardo ai problemi della privacy sulle due sponde dell'Atlantico.

Vedremo se gli intenti di Facebook, cioè di vendere il nostro privato alle società di marketing, andranno in porto o si scontreranno contro l'autorità giudiziaria europea e nello specifico italiana.

Voi, che siate o no iscritti, cosa ne pensate?

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mercoledì 14 aprile 2010

Il peggiore annuncio

Peggiore annuncio

Prima di cliccare sull'immagine spinti dalla curiosità aspettate un momento e fate un'ipotesi su cosa mai possa essere questa pubblicità. Se poi volete scrivetela nel commento. Una volta ingrandita la foto, se ancora non bastasse c'è questo link. Non barate, eh.

Scattata mezz'ora fa. Di questi 6x3 ne ho visti parecchi altri in giro.

martedì 13 aprile 2010

Cuba, i nostri sogni sfumati?

Fidel e Raul Castro
Raul e Fidel Castro

Riprendo questo breve intervento apparso ieri su un un forum politico del Ponente ligure perché mi sembra che l'argomento sia come rimosso dalla sinistra.

Sento la necessità e il dovere di salutare Orlando Zapata il dissidente cubano che si è lasciato morire di fame e di sete in carcere a Cuba, dove era stato condannato a 36 anni per essere un dissidente che stava raccogliendo attorno a se troppi simpatizzanti.

Un autentico omicidio di Stato, un insulto alla democrazia. Adesso basta con le scuse.

Io che ho amato e amo Cuba, isola nella quale ho diversi amici, mi sento assolutamente solidale con i suoi amici e con i suoi parenti.

Che tristezza!

Non sono io a sputare nel piatto in cui ho nutrito tanti miei sogni andati delusi, bensì sono i dirigenti di questa Rivoluzione tradita e imputridita che sputa contro milioni di persone che in quei "sogni rivoluzionari" hanno creduto.

Anche l'operaio nero Orlando Zapata ci aveva creduto un tempo. Io lo onoro così... Camilo Cienfuegos, Josè Martì, Che Guevara si stanno rivoltando nella tomba.

Bruno Dantilio
ex segretario ass. Amicizia Italia-Cuba di Ventimiglia


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lunedì 12 aprile 2010

Meglio i magistrati afghani di quelli italiani

Frattini - Emergency

Grazie Franco.


Aggiornamento ore 18,48


Manifestazione nazionale a Roma, sabato 17 aprile
IO STO CON EMERGENCY, PIAZZA NAVONA ORE 15.00

Firma l'appello sul sito di Emergency

Alle 18,41 avevano firmato 96372


sabato 10 aprile 2010

Franca Bacchiega

Pene della vita
coagulate
come un tifone le aggruppasse in cerchio
e tu nel centro
a cercare fuori la tua pace
che invece è lì
nel cuore del supplizio
un centro rovente di dolore e di dolcezza
che t'insegna a gettare nello spazio
la tua ombra
come fosse un pegno
come fosse un sogno.


Franca Bacchiega
Bassano del Grappa 1936


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giovedì 8 aprile 2010

Rosmarino

Rosmarino
Fiore e boccioli di rosmarino

Senza meta mi sono aggirato in questi due giorni per la campagna alla ricerca del mio filo d'erba. Ma ancora niente. Sto inseguendo questa forma di natura per ritrarla nella sua bellezza essenziale, forma e colore. Ma mi si nasconde, forse non è ancora il momento dell'incontro.

Così, su un poggetto solatio dove mio padre aveva piantato arbusti di rosmarino per le api che teneva a dimora nelle arnie sottostanti ho fotografato il fiore e i boccioli di questa pianta. Tanto per portare a casa almeno un'immagine.

In questa stagione il suo odore è ancora ovattato, ma ai primi caldi sprigionerà la fragranza che unita a quelle del timo e del pino ridarà a queste terre mediterranee dove sono nato e cresciuto quello spirito che è parte intima dei miei ricordi.

Domani riparto per Milano.

QUI il bocciolo del melograno, e QUI quelli degli ulivi.

martedì 6 aprile 2010

Ma chi è questo Tommaso Debenedetti?

Visto che non se l'è chiesto nessuno dei tanti che ne hanno parlato in questi giorni me lo chiedo e ve lo chiedo io adesso. Ma chi è questo Tommaso Debenedetti che ha spacciato in questi anni a giornali vari false interviste di personaggi di levatura mondiale? Da dove gli è arrivata la credibilità? E che carriera ha fatto questo millantatore di colloqui mai esistiti?

Della vicenda, che poi fu linkata da molti blog, ne avevo parlato QUI. In pratica questo individuo aveva venduto a Libero una falsa intervista a Philip Roth, uno dei più famosi scrittori americani, dove sembrava che avesse voltato le spalle a Obama. Quando era venuto fuori che era tutto falso Libero, con la faccia di tolla che gli è connaturata e che è incarnata adesso nel suo direttore Belpietro, l'aveva rimossa dal sito. Fatica vana, perché io, complice Google e la sua cache, ero stato più svelto di loro, l'avevo salvata e poi inserita in un mio spazio, QUI.

La faccenda sembrava finita lì, se non fosse che la prestigiosa e raffinata rivista americana New Yorker in questo articolo avesse un po' indagato su queste interviste di Debenedetti. Apriti cielo, come se si fosse scoperchiato il vaso di Pandora.

E così ecco spuntare un'intervista a John Grisham, il romanziere maestro del legal thriller, pubblicata dal circuito QN (Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione). Naturalmente fasulla.

Poi un'altra perla falsa a Gore Vidal rilasciata per i quotidiani locali del gruppo de L'Espresso. Era disponibile sul sito del settimanale, ma è stata rimossa. Però la cache è rimasta.

Debenedetti è riuscito a piazzare anche un altro pacco, l'intervista al Nobel per la letteratura del 2009 Herta Muller, su il Piccolo di Trieste. Dal sito del quotidiano l'intervista è scomparsa, ma è ancora visibile nelle cache. Di Herta Muller esiste anche un'intervista per il circuito QN di cui ho parlato prima. Tarocca.

Chi ne vuol sapere di più sulla vicenda vada su questo blog il cui autore ha anche cercato di capire chi sia questo fantomatico Tommaso Debenedetti (forse nipote di Giacomo Debenedetti?).

Certo che mi piacerebbe proprio vedere la faccia di un furfante del genere. Tanto per avere l'ispirazione per la sceneggiatura di un film.

sabato 3 aprile 2010

Smettere di fumare

E così, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese, è passato un anno da quel 3 aprile quando decisi di piantarla là col fumo. Lo racconto QUI.

Il primo mese è stato duro, poi, piano piano, il cammino si è fatto sempre più lieve. Ogni tanto ho la tentazione, ma ormai mi conosco, dura un po' di secondi e poi se ne va. Il pericolo di ricascarci comincia da qui in avanti, almeno così dicono, quando le resistenze si allentano.

Adesso Viviana, che non è né Viviana B., né Viviana r, né Viviana Spada, e nemmeno le altre due Viviane che conosco di persona ma che non hanno link, dicevo adesso Viviana deve mettere sul tavolo, come ha promesso che avrebbe fatto al compimento dell'anno, 1000 euro da spendere per una cena. Io e gli altri intimi siamo in attesa.

venerdì 2 aprile 2010

Auguri

Adesivo di Gesù su cestino

Vedo, girando per la città, magazzini fatiscenti trasformati in luogo di culto e di preghiera, e poi adesivi, e poi striscioni, e poi magliette. Ogni tanto anche crocchi che cantano esaltati. Hanno tutti in comune Gesù, ma non è quello targato Vaticano.

Il controllo su quest'uomo, forse esistito forse no, detenuto per millenni dalla Chiesa, poi in parte ceduto per forza di cose anche ad altri che avevano protestato per il monopolio, sta subendo in questi tempi fughe centrifughe.

Le gerarchie ecclesiastiche cercano di correre ai ripari, e non potendo far leva sulla spiritualità, perché se la sono venduta per ben più di quattro denari, ricorrono agli antichi metodi.

Auguri a tutti di un mondo migliore (su questa Terra).

Manifesto di Gesù

giovedì 1 aprile 2010

Primo aprile

Manifesto da morto per Marco Ballestra
[clic sopra per ingrandire]

Vabbè che è il primo aprile, ma non credo proprio che gli autori di questo manifesto dedicato all'amico apicultore Marco Ballestra gli vogliano un gran bene. Di Marco parlai QUI.

Dalle vostre parti c'è ancora la tradizione di questa giornata dedicata agli scherzi più sorprendenti e inaspettati?

L'altra notte?

Articolo di Repubblica sulla targa sporcata di Pinelli

Vi ricordate della lapide a Pinelli in piazza Fontana sporcata di vernice rossa? Il post, ripreso poi da parecchi blog e siti, era del 22 marzo.

Bene. Oggi, 1 aprile, la Repubblica ha nelle pagine locali di Milano la notizia. Nel breve testo si dice tra l'altro "imbrattata l'altra notte". Che si intende per "l'altra notte"? Quella appena passata, quella dell'altro ieri, oppure di chissà quando?

E dopo si legge "E subito fatta pulire ieri mattina dal Comune". Subito?

Ecco le parole in caduta libera, e anche le notizie (quelle date dai giornali).