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giovedì 30 aprile 2009

Le corna

Veronica Lario e Silvio Berlusconi

Guardateli. Ormai è una vita che dicono si cornifichino a vicenda e che sembrano anche essere soddisfatti della situazione. Nelle famiglie alto borghesi è la prassi e lo aveva già scritto Karl Marx.

Ma ogni tanto la dignità della signora ha un soprassalto quando il marito dà troppo spago alle cortigiane della sua corte. E il bello è che i giornali di sinistra (?) le vanno dietro come se la signora in questione fosse quasi un'eroina.

La signora in questione, ai miei occhi e penso a quelli di molti altri, comincerà ad essere credibile quando chiederà il divorzio dal marito. Che a 'sto punto è l'unica scelta possibile che gli rimane se vuole essere coerente. E che altrimenti si stia zitta.

mercoledì 29 aprile 2009

Visionarium 3D

Visionarium
Yemen, 2007 - Foto Eugenio Andrighetto ©

Ho parecchi amici fotografi, sia italiani che stranieri, ma uno che abbia sposato in pieno la fotografia come lui non c'è. Eugenio Andrighetto, Enio (con una enne) per gli amici, abita a Dolceacqua (IM) e qui ha costruito nella parte medioevale del paese una sala di proiezione che non ha eguali in Italia e forse nel mondo. Sì, perché è attrezzata espressamente per la visione di foto, e adesso anche di filmati, nella spettacolarità della terza dimensione. Anche dieci proiettori sincronizzati per dare l'effetto voluto. Il Visionarium.

Enio ha cominciato a fotografare la zona dell'entroterra della Riviera dei Fiori producendo "Recondite armonie", che mi è rimasto particolarmente nel cuore, anche per la magica fusione tra immagini e musica, e poi, mano a mano, ha continuato a produrre spettacoli con le immagini scattate in ogni angolo del pianeta. Adesso fotografa in digitale, ma negli anni passati l'ho visto qualche volta pulire ad una ad una con un pennellino le ottocento diapositive dello spettacolo. Un monaco della fotografia.

Parlo di questo argomento anche perché mi sembra che malgrado l'evoluzione dell'immagine digitale e dei programmi 3D la tecnica dell'anaglifo, questa qui degli occhialini, sia rimasta ancora l'unica che dia l'impressione di essere veramente dentro la scena.

Mi piacerebbe sapere il vostro parere e anche se avete adoperato qualche volta questi occhiali particolari.

Visionarium
Visionarium

domenica 26 aprile 2009

Viste di spalle

due blogger
Due giorni fa, di sera, atmosfera letteraria un po' demodé in chiesa sconsacrata, due blogger amiche e una commentatrice assidua qui e altrove mi sedevano davanti.

Chi conosce appena appena i css e l'html non ha problemi a vedere subito chi sono. Se lo tenga per sè e dica solo che ha scoperto il trucco. Che è anche vero che un bel gioco dura poco, ma se dura troppo poco non è manco un bel gioco. Poi dopo svelerò io l'arcano.

Svelo l'arcano, 29 aprile
Da sinistra Skip, Pia, Filo.
Pensavo che fra i miei lettori ci fossero più conoscenze dei css (in questo caso display: none).

Mi piacerebbe che commentaste questo post qui e sul loro blog.
Pia
Skip

venerdì 24 aprile 2009

A Vigevano un sacrestano nazista

angelo idi
Angelo Idi fotografato davanti alla sua chiesa.

Angelo Idi, sacrista da 5 anni della chiesa di San Francesco a Vigevano, non fa mistero delle sue idee politiche: «Sono di estrema destra e fiero di esserlo - spiega - sono un seguace della Repubblica di Salò». E sostiene che non esista alcuna contraddizione tra l'ideologia politica e il ruolo che ricopre. «Penso che non importi a nessuno delle mie idee politiche - dice - l'importante è che faccia bene il mio lavoro, come in effetti faccio.»
continua

mercoledì 22 aprile 2009

Auguri Rita

rita levi montalcini

Oggi Rita Levi Montalcini compie cento anni. Non saprei cosa aggiungere a quanto hanno già detto altri (Skip, Annarita, Pier Luigi), riporto solo queste sue parole.

Non ero nata per fare lo scienziato. Da adolescente volevo andare in Africa come Albert Schweitzer e curare i lebbrosi. Adesso, nell'ultima tappa della mia vita, esaudisco il desiderio di aiutare popolazioni sfruttate. Posso dire che l'unico motivo per cui ho lavorato è stato aiutare gli altri.


Si dà il caso che oggi sia anche il mio compleanno.

rita levi montalcini
Foto di Albert Watson

martedì 21 aprile 2009

Avremo anche un Berlusconi partigiano?

Succede che l'ATM, l'azienda trasporti di Milano, rifiuti il noleggio di un tram all'ANPI per il 25 aprile. Fatto impensabile fino a poco tempo fa nella città simbolo del giorno della Liberazione.

Succede anche che Franceschini inviti Berlusconi a scendere in piazza per quella data, e che il premier non opponga un risoluto rifiuto come avrebbe fatto fino a poco tempo fa, dato che del 25 aprile questo signore se n'è sempre fregato. Saremo costretti quest'anno ad assistere ad un colpo di teatro di questo cinico guitto che ci governa?

Aggiornamento 17:38
Berlusconi «Ho preso la decisione di celebrare il 25 aprile, anche se dove sarò lo comunicherò più avanti. Credo che ci sia bisogno di dire qualcosa, perché di questa festa non se ne appropri soltanto una parte».

lunedì 20 aprile 2009

Un blogger senza fissa dimora

Stefano Bruccoleri
Stefano Bruccoleri

Nell'arco di quattordici mesi ho perso padre e madre di tumore, un fratello di overdose, scoperto di essere sieropositivo, perso casa lavoro e visto sfumare una relazione.
Una sola di queste cose mi avrebbe piegato in passato le ginocchia, tutte insieme hanno migliorato la mia vita.
Il dolore e la fatica restano totali, da questo punto di vista non ci sono stati sconti, quello che è cambiato è la percezione del peggio.


E così sabato pomeriggio, 14.30, sono andato a conoscere questo blogger homeless che gira l'italia in bicicletta e che presentava il suo libro "Via della casa comunale n. 1" allo spazio S.O.S. nel sottopasso Tonale–Pergolesi, dentro la stazione Centrale, rifugio diurno di vite dalle rotte complicate.


QUI il suo blog, e QUI il sito del libro.

Stefano Bruccoleri


Stefano Bruccoleri

Via della casa comunale n. 1

FuoriBinarioLibri

sabato 18 aprile 2009

La Tana degli Alberibelli - Marino Magliani

Marino MaglianiLa vista del mare di Riano era sacrificata. Non da molto. Ricordò il giorno in cui gli avevano spiegato che avrebbero costruito dei palazzi davanti alle sue terrazze. Era evidente che era cambiato il vento. Eppure non gli era rincresciuto, non gli interessava più nulla di chi si spartiva la Liguria oggi, di chi la concedeva, concordava, giustificava la realizzazione delle grandi opere, il porto di Nai, i trafori, le opere di Santaleula, i palazzi dietro il campo di atletica, i campi da tennis. Ma se tanto era il distacco dal mondo, perché temeva l'arrivo di uno straniero che si metteva a far domande sui morti?
Se lo chiese, come per rimproverarsi quest'eccesso di zelo. E se lo richiese.
Si toccò la manica e sentì la pioggerella fermarsi a piccole gocce sul panno del cappotto.



La città di Santaleula vista dal mare sembra un galleggiante che appare e scompare e che qualche pescecane sta per divorare. Siamo in Liguria, nelle Terre di Ponente. È qui che un Bureau antifrode europeo ha mandato un suo agente, Jan Martin Van der Linden, a investigare sui fondi dirottati per costruire un porto turistico, che si annuncia il più grande del Mediterraneo. Un raffinato sistema di scatole cinesi che copre manovre finanziarie illecite. Un boccone che fa gola a molti. Dopo la morte dell'agente con cui Jan Martin comunicava in segreto, l'ordine è: attendere e continuare il lavoro che gli serve da copertura, la ricerca di un oggetto abbandonato da due disertori nella battaglia di Marengo. Ma Jan Martin non obbedisce e scoprirà invece che l'area carsica in cui sta compiendo le sue ricerche nasconde ben altri segreti. Nella Tana degli Alberibelli, un partigiano cattolico di nome Iliev, prima di essere ucciso, ha lasciato strani segni che nessuno finora è riuscito a decifrare. Ma cosa c'entra tutto questo con il porto turistico e il suo collega morto? E chi è la donna misteriosa di cui parlano i vecchi in paese? Intanto qualcuno lo segue a bordo di una Volvo bianca, mentre fotografie compromettenti spariscono e una piccola testa di legno viene lasciata davanti alla sua porta. Anche un giornalista che indagava prima di lui è stato seguito e poi ucciso. La faccenda si complica.

La tana degli Alberibelli - Marino Magliani





Marino Magliani


La Tana degli Alberibelli


Longanesi

venerdì 17 aprile 2009

Manifesto gaffe del comune di Bologna

manifesto fascista

Quando hanno aperto la posta elettronica e hanno visto questa locandina allegata a una email che invitava al seminario "Femminicidi, ginocidi, violenze sulle donne" organizzato dal Centro di documentazione ricerca e iniziativa delle donne della città di Bologna sono allibiti.

Come, un manifesto del Ventennio per pubblicizzare quell'incontro di studio? Hanno protestato la Consulta degli immigrati, alcuni esponenti del Pd bolognese, la Casa delle Donne e persino l'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna.

La responsabile dell'invito contestato Milli Virgilio, assessore alle pari opportunità del Comune di Bologna, ha cercato di spiegare e di chiarire. Non c'è niente da spiegare né da chiarire. Quando la frittata è fatta è fatta. Si può solo chiedere scusa. E che qualcuno convinca la signora a occuparsi di cose di cui si intende, non di grafica e di comunicazione per favore.

via

giovedì 16 aprile 2009

L'Aquila, riapre una scuola

Scuola a L'Aquila dopo il terremoto

(ANSA)-L'AQUILA, 16 APR-A Poggio Picenze (L'Aquila) si inaugura la prima scuola-tenda alla presenza del premier Silvio Berlusconi e del ministro Mariastella Gelmini. Da lunedì tutti gli studenti torneranno fra i banchi, ha assicurato il ministro dell'Istruzione.

Avete letto bene. "Da lunedì tutti gli studenti torneranno sui banchi" dice la Gelmini. Efficienza, demagogia, propaganda sfacciata o che altro? E del resto queste foto che cosa vi ispirano?

Scuola a L'Aquila dopo il terremoto

martedì 14 aprile 2009

Il cinque per mille ai terremotati?

In tempi di vacche magrissime come questi il ministro della finanza creativa Giulio Tremonti ha perso la sua creatività. Incaricato di trovare risorse per far fronte al terremoto non ha trovato di meglio che questa idea del cinque per mille.

Se andasse in porto, sull'onda dell'emotività, molti contribuenti dirotterebbero sullo Stato i contributi che prima destinavano a onlus impegnate spesso in servizi sociali essenziali dove il Pubblico è completamente assente. A disastro se ne aggiungerebbe un altro.

Ora un fondo per reperire denari ci sarebbe, anzi c'è, ed è l'otto per mille versata allo Stato. Tra i vari usi è espressamente indicato "calamità naturali", quindi dov'è il problema? Il problema è che strada facendo queste finalità a sfondo "umanitario" e "culturale" hanno imboccato altre vie, tipo finanziamento missioni militari in Iraq e in Afghanistan oppure ristrutturazione di luoghi adibiti al culto.

E anche un altro fondo ci sarebbe. Come spiegai la Chiesa introita con l'otto per mille più soldi da quelli che non fanno nessuna scelta che dai contribuenti che esprimono la loro volontà barrando il quadratino che la riguarda. Meccanismo perverso esistente solo in Italia. Bene, che quest'anno la Cei riceva solo i soldi espressamente indicati, e gli altri vadano allo Stato per le necessità del terremoto.

Fra un po' comincerà la martellante e costosa (venti milioni) campagna pubblicitaria dell'otto per mille alla Chiesa. Vergognosa, ipocrita e falsa. Si vuol far credere agli italiani che quei soldi vadano per opere di carità mentre servono quasi tutti per il sostentamento dell'apparato. Se fra le varie scene quest'anno ci sarà anche quella dei terremotati dovrebbero dire quanto daranno a quelle persone sfortunate del miliardo e passa incassato.

sabato 11 aprile 2009

Oltre il giardino - Le ricette di Libereso Guglielmi

Oltre il giardino - Le ricette di Libereso Guglielmi

"Questo testo non è un libro di ricette, forse non è neppure un libro, o meglio per rispettare e dialogare riccamente con Libereso non avremmo dovuto fare un libro. Ma sommessamente smettere di scrivere e parlottare e finalmente zappare, potare, sfrondare, lavorare con lui nel giardino. Si tratta di smetterla di fare libri, ed invece iniziare a coltivare e godere nel giardino."
Dalla prefazione di Oscar Marchisio.

Oltre il giardino - Le ricette di Libereso GuglielmiCome non essere d'accordo, anche se però nel libro poi le ricette ci sono e quasi tutte abbastanza inconsuete. Eccone una scelta. Biscotti alle arance, omelette di tarassaco, carciofi al forno, conserva di rose, marò di fave, zuppa melokhia, conserva di fiori di borragine, zuppa di ortiche, gnocchi dolci di castagne, torta di patate, torta di carote e fichi secchi, crema di rose, fiori di sambuco fritti, fichi fritti, funghi in pagnotta, marmellata di banane, tagliatelle di castagne al pesto. Potete star certi che qualcuna la sperimenterò.

Di Libereso Guglielmi, mio guru per la botanica, ho già parlato varie volte in questo blog e solo da uno straordinario personaggio come lui, vegetariano dalla terza generazione, potevano venir fuori tutte queste conoscenze. Mi aspetto un seguito. E questa volta le erbe dovranno essere categoricamente selvatiche. Come quelle che andando in giro per la campagna lui raccoglie e poi consuma cotte o crude.

Il libro sarà presentato questo pomeriggio alle 17 a Grimaldi in quello splendido posto che è la SOMS (Società operaia di mutuo soccorso). Sarà presente Libereso e il curatore Claudio Porchia.

a cura di Claudio Porchia

Oltre il giardino
le ricette di Libereso Guglielmi

socialmente




giovedì 9 aprile 2009

lunedì 6 aprile 2009

Anna, fatti sentire

Martedì 31 marzo Anna aveva pubblicato questo post
Terremoto
Sono tre mesi che a L'Aquila la terra trema. Quasi trecento scosse. Ieri alle 15,38 c'è stata quella fortissima. Panico in tutta la città. A seguire, altre quattro abbastanza intense. E stamani alle 8 un'altra ancora. Io ho dormito in auto. Sono terrorizzata.
A presto. Spero.



Siamo abbastanza in ansia fino a che non ti rifai viva.

Aggiornamenti da Anna, 13:15

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sabato 4 aprile 2009

Elizabeth Bishop

Un’arte

L’arte di perdere non è una disciplina dura
tante cose sembrano volersi perdere
che la loro perdita non è una sciagura.

Perdi qualcosa ogni giorno. Accetta la tortura
delle chiavi di casa perse, delle ore spese male.
L’arte di perdere non è una disciplina dura.

Esercitati a perdere di più, senza paura:
luoghi, e nomi, e destinazioni di viaggio.
Nessuna di queste perdite sarà mai una sciagura.

Ho perso l’orologio di mia madre. Era
mia ed è svanita- ops!- L’ultima di tre case amate.
L’arte di perdere non è una disciplina dura.

Ho perso due vasti regni, due città amate,
due fiumi, un continente. Mi mancano,
ma non è mica un disastro averle perdute.

Nemmeno perdere te (la figura, la voce allegra
il gesto che amo) mi smentirà. È chiaro, ormai:
l’arte di perdere non è una disciplina dura,
benché possa sembrare (scrivilo) una sciagura.


Elizabeth Bishop
Worcester 1911
Boston 1979


giovedì 2 aprile 2009

Tarocchi e bollito misto

tarocchi

Mentre sto scrivendo questo post una lama di luce solare si è incuneata tra le nuvole ma non so per quanto tempo possa tenermi compagnia. Ormai sono giorni e giorni che qui in Liguria dio la manda, a tratti a catinelle, a tratti leggera leggera ma insistente.

Ieri era la serata adatta per abbinare il menu del titolo alla gara di tarocchi che parecchie volte l'anno una compagnia di miei amici organizza. Quasi sempre nel locale di uno di questi, pizzeria, ristorante, agriturismo. Questa volta, eccezione, l'incontro è stato al bar Sergio, che da qualche tempo non è più solo bar ma anche trattoria con menu a tema. E ieri era appunto bollito misto, secondo i crismi classici e le classiche salsine.

Sarebbe da scrivere una storia antropologica dell'Italia partendo dai vari giochi di carte, diffusi solo in certe zone e completamente assenti in altre. Alcuni importati da altri Stati, come da noi la belote francese, che un'unica volta vidi giocare a Milano, e come poi seppi i giocatori erano malavitosi che l'avevano imparata da certi loro "colleghi" di Marsiglia.

Se voi giocate a carte a quale gioco giocate?

Adesso sta a Fuin riferire come si è svolta la gara. Se lo scritto mi sembra meritevole lo copio dal commento e lo inserisco nel post.
tarocchi

mercoledì 1 aprile 2009

Bit e atomi

copertina wired 2
Wired n. 2

Se qualcuno ha preso fra le mani il secondo numero di Wired sarà rimasto sorpreso dalla ruvidezza della copertina. Un artificio tipografico per dare la sensazione della corteccia di un albero, visto che quasi tutti gli articoli della rivista hanno un taglio ecologico.

Quella che vedete sotto invece è la corteccia di uno dei miei ulivi secolari a cui in questi giorni di propizia umidità do da mangiare. L'ho accarezzata, ed è superfluo dire che la sensazione è lungi lungi da quella della copertina sopra.

Nell'epoca della rappresentatività complessiva del reale, o meglio dei tentativi della sua rappresentatività, mancano all'appello l'odorato e il tatto. Non considero il gusto che ci porterebbe troppo lontano. Dopo i colori e i suoni digitalizzati, le sensazioni che ci arrivano dal naso e dalle terminazioni tattili, allo stato, rimangono ribelli ad essere incanalate nel flusso dei bit.

Forse perché questi due sensi sono quelli che più conservano la loro animalità e ci arrivano fin nelle viscere per lasciarci un ricordo di memoria indelebile.

Se un giorno le sensazioni arrivassero solo dai bit e non da altri atomi saremmo fottuti. Angeli ma fottuti.

corteccia di ulivo
Corteccia di ulivo