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mercoledì 31 dicembre 2008

Mare d'inverno, e stiamo doppiando il capo

mare bordighera

Ci stiamo lasciando alle spalle la rotta tormentata e burrascosa che abbiamo percorso quest'anno fatta anche di tanti naufragi senza scialuppe di salvataggio. Cosa ci sarà dietro questo capo che stiamo doppiando né io né nessuno può dire. Si viaggia a vista, per tanti il futuro è solo il giorno dopo. È una mare sconosciuto quello che ci toccherà navigare, i marinai sono scaramantici e gli auguri sono sottovoce. Non siamo tutti sulla stessa barca.

mare bordighera
Foto scattate questo lunedì dalle alture di Bordighera.

martedì 30 dicembre 2008

Da Gaza

bambini di gaza uccisi dai bombardamenti israeliani

Nell'aria acre odore di zolfo, nel cielo lampi intermezzano fragorosi boati.

Ormai le mie orecchie sono sorde dalle esplosioni e i miei occhi aridi di lacrime dinnanzi ai cadaveri.

Mi trovo dinnanzi all'ospedale di Al Shifa, il principale di Gaza, ed è appena giunta la terribile minaccia che Israele avrebbe deciso di bombardare la nuova ala in costruzione.
Non sarebbe una novità, ieri è stato bombardato l'ospedale Wea'm.
Insieme ad un deposito di medicinali a Rafah, l'università islamica (distrutta), e diverse moschee sparse per tutta la striscia. Oltre a decine di installazioni CIVILI.

Pare che non trovando più obbiettivi "sensibili", l'aviazione e la marina militare si diletti nel bersagliare luoghi sacri, scuole e ospedali.

E' un 11 settembre ad ogni ora, ogni minuto, da queste parti, e il domani è sempre una nuovo giorno di lutto, sempre uguale.
Si avvertono gli elicotteri e gli aerei costantemente in volo, quando vedi il lampo, sei già spacciato, è troppo tardi per mettersi in salvo.

Non ci sono bunker antibombe in tutta la Striscia, nessun posto è al sicuro.

Non riesco a contattare più amici a Rafah, neanche quelli che abitano a Nord di Gaza city, spero perchè le linee sono intasate.
Ci spero.
Sono 60 ore che non chiudo occhio, come me, tutti i gazawi.

Ieri io e altri 3 compagni dell'ISM abbiamo trascorso tutta la nottata all'ospedale di al Awda del campo profughi di Jabalia. Ci siamo andati perchè temevamo la tanto paventata incursione di terra che poi non si è verificata.
Ma i carri armati israeliani stazionano pronti lungo il confine tutto il confine della Striscia, il loro cingoli affamati di corpi pare si metteranno in funerea marcia questa di notte.

Verso le 23:30 una bomba è precipitata a circa 800 metri dall'ospedale, l'onda d'urto ha mandato in frammenti diversi vetri delle finestre, ferendo i feriti.
Un'ambulanza si è recata sul posto, hanno tirato giù una moschea, fortunatamente vuota a quell'ora.
Sfortunatamente, anche se non di sfortuna ma di volontà criminale e terroristica di compiere stragi di civili, la bomba israeliana ha distrutto anche l'edificio adiacente alla moschea, distruggendolo.

Abbiamo visto tirare fuori dalle macerie i corpicini di sei sorelline. 5 sono morte, una è gravissima.

Hanno adagiato le bambine sull'asfalto carbonizzato, e sembravano bamboline rotte, buttate via perchè inservibili.

Vittorio Arrigoni, Vik
Dal suo blog

bambini di gaza uccisi dai bombardamenti israeliani

lunedì 29 dicembre 2008

Alla ricerca delle origini

palme a bordighera
palme a bordighera
Bordighera, giardino Winter - Alcune palme fasciate per trattamenti antiparassitari.

Le piante non hanno gambe, si muovono su gambe di altri. Può essere il vento, possono essere gli insetti, possono essere gli uomini.

Queste palme che ho fotografato stamattina a Bordighera sono la discendenza di quegli alberelli imbarcati, immaginate un po' su quali navi, molti secoli fa dall'altra sponda del Mediterraneo e portati a nuova vita sotto altri orizzonti nella nostra terra.

Hanno attecchito in maniera straordinaria nella regione del "beodo", cioè dell'antico acquedotto irriguo che prendeva acqua dal vallone del Sasso. Un palmeto che manco a Tunisi. E la bava alla bocca dei pescecani del cemento armato per questi terreni si è trasformata in acquolina insoddisfatta. Sia ringraziato il cielo.

E' nato adesso un progetto per scrivere l'albero genealogico di questi cultivar, che ebbero la culla in Egitto, in Tunisia, in Algeria, in Marocco. Si tratta insomma un po' di ritracciare all'inverso quelle antiche rotte.

Si chiama Phoenix questo progetto, perché tutte Phoenix dactylifera sono queste palme che producono datteri come potete vedere dalle foto. E solo le piante femmine li producono, che i maschi altro che impollinare non fanno.

Ho mangiato oggi in una simpatica trattoria a Bordighera Alta assieme a JeanChristophe Pintaud dell'IRD e a Marco Ballardini del CRA, e non poteva mancare il mio amico di lunga data Robert Castellana che è il coordinatore del progetto. Sono partiti subito dopo per Sanremo a prelevare i campioni di altre palme da portare a Montpellier, sede dell'IRD, dove verrà identificato il DNA da giustapporre alle genitrici dell'altra sponda del mare.

L'amicizia fra il Nord e il Sud del Mare Nostrum passa anche di lì.

palme a bordighera
palme a bordighera

sabato 27 dicembre 2008

Raccolta differenziata

cestini per raccolta differenziata alla stazione Centrale di Milano

Dopo lunghi lavori la ristrutturazione della stazione Centrale di Milano è quasi ultimata. Solo allora si potrà dire se gli architetti e gli ingegneri hanno fatto il lavoro come si deve, e parlo per noi viaggiatori che da qui partiamo e che qui arriviamo. Ho già notato che i fiammanti tabelloni elettronici hanno numeri e lettere più piccoli di quelli precedenti che, nel loro sbatacchiare a mazzo di carte nei tabelloni meccanici, erano parecchio più visibili.

Nella zona antistante i binari e lungo i marciapiedi continua il bombardamento di pubblicità dai numerosi schermi di varie misure infilati un po' ovunque e dagli jingle in loop infinito, tormentoni ormai nauseanti, che sovrastano gli annunci dell'altoparlante. E così è un chiedere «Cosa ha detto?» e così è un rispondere «Non ho capito» e così è un imprecare quando ti accorgi all'ultimo minuto che il tuo treno al posto di partire dal binario 21 parte dal binario 14.

Ma questa cosa dei cestini per la raccolta differenziata mi ha favorevolmente sorpreso. Nei pochi minuti di attesa del mio treno ho notato alcuni passeggeri che dopo un attimo di perplessità hanno infilato il loro rifiuto nel cestino giusto. Buona bella e giusta abitudine.

A casa vostra com'è la situazione? Differenziate o tutto alla rinfusa?

Antonia Pozzi

Pudore

Se qualcuna delle mie parole
ti piace
e tu me lo dici
sia pur solo con gli occhi
io mi spalanco
in un riso beato
ma tremo
come una mamma piccola giovane
che perfino arrossisce
se un passante le dice
che il suo bambino è bello.


Antonia Pozzi
Milano 1912
Milano 1938

QUI il manoscritto della poesia


venerdì 26 dicembre 2008

Assenzio (Artemisia absinthium)

bottiglia di assenzioNon è che avete visto per caso questa bottiglia in qualche enoteca specializzata in distillati. No, ci pensavate da tempo (come mi avete confessato), l'avete cercata, l'avete trovata e questo Natale me l'avete regalata. Vi ringrazio, mi ha fatto proprio piacere e state pur certi che non è di quei regali che si riciclano, anche se a dir la verità non so quando l'aprirò. Forse una buona occasione potrebbe essere al primo incontro con l'amico poeta di cui sono l'editore che un po' maledetto lo è.

Non è un liquore l'assenzio, cioè un infuso di erbe in alcol ma un vero distillato. La pianta da cui viene ricavato, l'Artemisia absinthium, si trova con facilità sui poggi assolati della mia terra in mezzo alla macchia mediterranea dai mille profumi e in dialetto viene chiamata bonmeigu (buon medico).

L’ assenzio era la bevanda prediletta dei poeti maledetti. Baudelaire e Verlaine probabilmente scrissero le loro le poesie più belle sotto i fumi del suo alcol. Ma l’assenzio non era solo una tremenda bevanda alcolica, ben 73 gradi. Era anche una via privilegiata per accorciare la vita. Contiene infatti un alcaloide tossico capace di suscitare stati di allucinazione così carì a questi poeti, ma anche crisi epilettiche e cirrosi epatica.

Per questa sua pericolosità nel 1914 lo Stato francese ne proibì la vendita e solo da poco è stato reimmesso in commercio il nuovo assenzio, rivisto e corretto, "solo" 42 gradi e soprattutto quasi del tutto privo dell’alcaloide tossico. Quello di questa bottiglia però di gradi ne ha 69.

Voi l'avete mai bevuto?

edgard degas - l'assenzio
Edgar Degas L'assenzio 1873

domenica 21 dicembre 2008

I link della domenica

Ho ricevuto il premio Dardos da quattro blogger. Novalis, Ego&quotta, Imperiaparla, Tisbe. Anche Gian Luca me lo avrebbe dato se non si fosse accorto che lo avevo già ricevuto, e però ha trovato il modo di menzionarmi. Ringrazio tutti. Questo Dardos viene assegnato a chi "ha dimostrato impegno nel trasmettere valori culturali, etici, letterari o personali".

Ora sembra non si sappia da dove arrivi, cioè chi sia quel blogger che una mattina si è alzato e non sapendo cosa scrivere si è inventato il "Dardos". Ho sempre avuto una idiosincrasia per questi "trucchi", che altro, o quasi altro, non sono. Cioè mezzucci per ramazzare un po' di link, tanto da salire di qualche punto nelle varie classifiche. E se qualcuno non è d'accordo con quello che sto affermando me lo dica chiaro e tondo e mi illustri il suo punto di vista.

Con questo non voglio dire che chi premia non abbia rapporti di ammirazione e o anche amicizia col premiato. No. Ma immaginatevi se nella vita reale ogni premiato fosse costretto a sua volta a premiare un bel tot di altri (nel mio caso avrei diritto e quasi dovere a premiarne 60). Quale mai razza di premio sarebbe? Ho nicchiato quando la catena si espandeva a tre blogger, ho cominciato a infastidirmi quando sono diventati cinque, ma adesso che sono arrivati addirittura a quindici il troppo ha stroppiato.

Mi saprebbero dire le amiche matematiche Giovanna e Annarita in quanti passaggi questo marchingegno, a colpi di quindici in quindici, andrebbe a coprire tutta la blogosfera italiana? Tutti premiati, nessun premiato.

Così ho deciso. Ogni domenica linkerò un po' di blog, a titolo estemporaneo. Non ne darò la motivazione. Forse mi avrà colpito un particolare post, forse sarò rimasto affascinato da una fotografia, forse avrò riso per il singolare sottotitolo, o forse sarà riconoscenza per un bel commento a un mio post. Questi link non avranno un numero fisso, tre, cinque, otto, dodici. Dipenderà da come mi gira. Comincio da oggi.



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Auguri Filo

Auguri Filo che sei nata in questo giorno in bilico tra il buio e la luce. Ma è da oggi che la luce inizia a primeggiare sul buio e a ritmo lento arriverà primavera e poi sarà un galoppare di sole.

Voi che frequentate il blog ormai Filo la conoscete per quello che scrive nei commenti, non avete niente da dirle?

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sabato 20 dicembre 2008

Rivoglio l'odore dei mandarini

mandarini

L'anno scorso scrivevo rivoglio i mandarini perché in questo periodo non li trovavo in giro. Quest'anno invece ce ne sono a bizzeffe, sia dai fruttivendoli che nei supermercati. Ma che mandarini sono questi al mio naso amorfi? Quell'odore che, fra gli altri, associo al Natale dove è finito?. Si dice "ah, i sapori di una volta non ci sono più". E gli odori? Che poi sono due sensi fratelli, anzi gemelli. E adesso mi balena un'idea azzardata, molto azzardata. Che il gusto sia maschio e l'odorato femmina? Lo chiederò a lei, che se volete vedere come è fatta qui.

mandarini

Kabir

XLVII

C'è uno strano albero,
che si erge senza radici,
dà frutta senza fiorire.
Non ha rami né foglie;
è tutto un loto. Due
uccelli vi cantano: l'uno
il Guru, l'altro il discepolo.
Il discepolo sceglie i molteplici
frutti della vita, li assaggia;
e il Guru lo guarda felice.
Dice Kabir: «L'uccello è oltre ogni ricerca
eppure è tutto visibile.
Egli, senza forma, è dentro tutte le forme.
Io canto la gloria delle forme».


Kabir
Benares 1440
Maghat 1518


venerdì 19 dicembre 2008

Federalismo fiscale nel Pd

disinfestazione libri

Cavriago, 9000 abitanti, un busto di Lenin, in provincia di Reggio Emilia. Un tempo 1500 iscritti al Pci. oggi 360 iscritti al Pd.

Mercoledì sera l'assemblea degli iscritti alla luce dei recenti fatti di cronaca ha deciso all'unanimità di mandare un segnale forte al partito
Il Comitato di Circolo del Partito Democratico di Cavriago ha maturato la scelta di non versare la quota di tesseramento destinata al Partito nazionale. Pensiamo sia una forma di protesta legittima nei confronti di un gruppo dirigente che non sta facendo il proprio lavoro e che sta deludendo i 12 milioni di elettori che ad aprile scorso hanno scelto il PD. E’una scelta contro l’immobilismo e che chiede al Partito di essere unito.

Mentre sto scrivendo è in riunione la direzione. Saranno le solite non decisioni del "ma anche..."?

QUI il blog del Pd di Cavriago. Qui un'interessante intervista a Bertinotti (E' una crisi di sistema. Mi chiedo perché sia diventato così ingombrante il peso di costruttori e imprenditori).


giovedì 18 dicembre 2008

aNobii

Senz'altro fra voi blogger, ma anche non blogger, ce ne sono parecchi che sono iscritti al social network di libri aNobii. Gli utenti iscritti possono mettere on line la propria libreria attraverso i codici ISBN, condividendo recensioni, commenti, votazioni, dati sull'acquisto e sulla lettura, lista dei desideri e suggerimenti con altri utenti, direttamente o attraverso gruppi.
Il network permette anche lo scambio e la vendita di libri tra utenti.

aNobii deriva dal nome di un insetto, l'Anobium punctatum, il "tarlo della carta". Mi è venuto in mente quando ho visto questa foto sul blog dell'amica Pia, che si riferisce a un'operazione di disinfestazione di libri nella Biblioteca internazionale di Bordighera. Li vedete chiusi in una camera a gas dove sono rimasti un mese a respirare azoto per essere liberati dai pesciolini d'argento, ghiotti soprattutto di colla, quella appunto usata per legare le pagine e la copertina.

disinfestazione libri

L'amico Fausto che lavora in una prestigiosa biblioteca all'Archivio di Stato di Genova forse potrà dirci di più su queste operazioni di disinfestazione.

La mia biblioteca su aNobii è QUI, ma non ho la costanza di aggiornarla ogni qualvolta mi trovo un libro nuovo. Se mi mandate i vostri indirizzi di aNobii li inserisco qui di seguito, e se avete un blog lo linko.

Titus Bresthell »» libreria
Duhangst »» libreria
Artemisia »» libreria
Annarita »» libreria
Massim »» libreria
Giulio »» libreria
Ed »» libreria
Sally Cinnamon »» libreria
Tiziano »» libreria
Visco »» libreria
Gianluca »» libreria
Elisewinfox »» libreria
Quotta »» libreria

mercoledì 17 dicembre 2008

Mi hanno ridato i punti

Questa mattina, ero ancora in Liguria, ho visto che Google mi aveva sdoganato dalla situazione pericolante riguardo al blog in cui mi avevo collocato e di cui parlo nel post precedente. Rischiavo di perdere la patente e anche la macchina. Devo dire che la risposta alla mie domande è stata sollecita al massimo. Eccola.

libereso a sanremo

lunedì 15 dicembre 2008

Caro Google, non sono uno spammer

Caro Google,
questa mattina ho aperto la bacheca, quella parte del blog riservata all'amministratore, e ho avuto la sgradita sorpresa che il tuo robot mi aveva classificato come uno spammer, vale a dire un venditore di carne di maiale di infima qualità. Proprio a me che sono un buongustaio! Così dicevi e stai ancora dicendo

Il blog è stato bloccato a causa di possibili violazioni dei Termini di servizio di Blogger. Non puoi pubblicare nuovi post fino a quando il tuo blog non viene esaminato e sbloccato.

Il blog verrà eliminato entro 20 giorni, se non ne richiedi l'esame.


E da un link si andava, si va, a questa pagina

Il tuo blog è bloccato

I robot di prevenzione dello spam di Blogger hanno rilevato che il tuo blog mostra le caratteristiche di un blog di spam. (Che cos'è un blog di spam?) Dal momento che tu stai leggendo, il tuo blog non è verosimilmente un blog di spam. Il rilevamento dello spam automatizzato è intrinsecamente incoerente. Ci scusiamo per questo falso positivo.

Abbiamo ricevuto la tua richiesta di sblocco il 15 dicembre 2008. Se il tuo blog non è associato a spam, ci scusiamo di averlo bloccato. Ti preghiamo di pazientare ancora un po' e di darci il tempo di esaminare il tuo blog per confermare che non è associato all'invio di spam.

Ottieni ulteriori informazioni su come Blogger contrasta i blog di spam.


Che dipenda dall' anomalia di questo aumento di visite che ho da una settimana a questa parte, la maggior parte "no referrer" di cui anch'io mi sono chiesto il perché?

Mi piacerebbe tanto sapere cos'è quell'"intrinsecamente incoerente" e "questo falso positivo".

Adesso provo a forzare il blocco dopo aver interpretato i geroglifici del CAPTCHA che mi hai appioppato. Ma li hai disegnati così difficili apposta per me?

E intanto mi sento "tra color che son sospesi" e non è un bello stare.

E' capitato anche a qualcuno di voi blogger di Blogger, o blogspot, una situazione del genere?

domenica 14 dicembre 2008

Libereso a Sanremo

libereso a sanremo
Libereso Guglielmi con un suo disegno della mandragora

Ti ho rivisto caro Libereso, che dire caro è dire niente, dopo la performance di quest'estate dedicata al "Barone rampante" (QUI la galleria di foto), ieri pomeriggio a Sanremo alla Federazione Operaia di via Corradi. Eri lì per la tua mostra di disegni sulle piante che sono un tutt'uno con te, perché solo di queste ti nutri, così come si nutriva tuo padre e tuo nonno. Vegetariano tu sei dunque dalla terza generazione.

Eri lì anche perché ti avevano assegnato questo "Premio 2008 Red Century per l'ambiente". E noi tutti eravamo lì anche per assistere al documentario realizzato da Franco Revelli "Un pomeriggio con Libereso" girato nel tuo giardino in città. In questa città che era altro, oh se era altro, quando tu ragazzo facevi l'aiutante di Mario Calvino, il botanico, padre di Italo lo scrittore di cui eri coetaneo e amico. Come del resto eri anche amico di quel mio parente Fortunato Peitavino che aveva impiantato negli anni Trenta un campo di nudisti naturisti nel mio paese e di cui mi parli spesso.

Le conoscenze con l'umanità varia che si fanno in questi incontri ti danno l'impressione che, malgrado tutti gli scempi, questa Terra e la Natura abbarbicata sulla sua superficie abbiano ancora un futuro.

sabato 13 dicembre 2008

Henry Bataille

I ricordi

I ricordi sono camere senza serratura,
camere vuote in cui non si osa più entrare
perché un tempo vi morirono vecchi parenti.
Si vive nella casa di queste camere chiuse…
Si sa che ci sono, com’è loro costume; si tratta
della camera azzurra, e poi della camera rosa…
La casa si riempie così di solitudine
e continuiamo a viverci sorridendo…
Quando vuole lo accolgo, il ricordo che passa,
gli dico: "Mettiti lì… tornerò a vederti…"
Lo so definitivamente che è ben sistemato,
ma talvolta dimentico di tornare a vederlo.
Ce n’è molti così, nella vecchia dimora.
Ormai son rassegnati a essere dimenticati,
e se non vengo stasera, oppure adesso,non siate
esigenti con il mio cuore come con la vita…
So che dormono là, dietro le pareti,
andare a riconoscerli, più non mi serve;
vedo le loro piccole finestre dalla strada,
e sarà così fino a che ne morremo.
Tuttavia sento talvolta, nell’ombre quotidiane,
non so qual fredda angoscia, un certo brivido,
e non capisco donde vengano, questi dolori,
e procedo…
            Orbene, ogni volta, un lutto succede.
Un turbamento è un segreto venuto ad avvertirci
che è morto un ricordo, oppur che se n’è andato…
Non si distingue bene quale sia, quel ricordo,
perché si è tanto vecchi, non ci si ricorda affatto…

Eppure sento palpebre che si chiudono in me.


Henry Bataille
Nîmes 1872
Malmaison (Seine-et-Oise) 1922


venerdì 12 dicembre 2008

Acqua alta a Roma

il papa che nuota
[clic sopra per ingrandire]

Toh, lui non cammina sulle acque.

via

Verrà il sole?

cartellone e pianta

Piove. Cortei rabbiosi di donne e uomini schiaffeggiati dal capo del governo si intersecano per la città in questo giorno di sciopero generale. Futuro prossimo incerto per tanti, e la crisi dura, dicono, deve ancora venire. Tutto nero. Anche i prezzi bassi si sono sbiaditi nel cartellone, che quando mancano i soldi. Ma dal cemento e dal catafascio spunta di forza una pianta, verde malgrado l'autunno inoltrato. Anche la Natura è viva e lotta insieme a noi.

12 dicembre 1969 per non dimenticare, mai.


mercoledì 10 dicembre 2008

Sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

DIARIO DA KABUL
di
Alberto Cairo
alberto cairoL'anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è stato annunciato da radio e tv anche a Kabul. Poiché nessuno dei lavoratori del centro di riabilitazione, anche i più istruiti, sapeva cosa fossero, ho chiamato un esperto a spiegare. Ora mi trovo al reparto accettazione: trenta i pazienti in attesa di essere registrati. Col numero ciascuno avrà un piano di trattamento. I più fortunati anche un impiego, qualcuno imparerà un mestiere, altri torneranno a scuola.

Per molti, ahimè, potremo fare ben poco.
Oggi però, una novità, un esercizio consigliato dall'esperto: dare ai pazienti un secondo numero. Non un voto, ma quello dell'articolo della Dichiarazione violata.

Si parte con Nik e Jakùb, vittime di mine anti-uomo: articolo 3, diritto alla sicurezza della persona. Stesso numero per Lailà, ferita dalle bombe americane durante un matrimonio. Ecco Naim, viso orientale, etnia hazarà, la più strapazzata del Paese. Dimostra quindici anni, ha un piede torto. In Europa si cura alla nascita. Ora ci vorrà un'operazione e tre mesi di gesso.

A Jalal invece il 9, l'articolo che vieta l'arresto arbitrario: ha la protesi a pezzi, rotta in carcere. Ce l'hanno messo al posto del fratello accusato di un furto per forzarlo a costituirsi. Minà ha orrende detrazioni della pelle su braccia e collo. Data in sposa per saldare una faida familiare, si è cosparsa di benzina e data fuoco.

L'esercizio si fa pensoso, ma andiamo avanti. Marùf, vecchia conoscenza, vuole la sesta protesi: 19, diritto di opinione: perché anticomunista, al tempo dei russi ha passato in carcere una vita. Là, per le botte ha perso la gamba.

5 a Wassè: accusato di furto, anni fa i Taliban gli hanno amputato mano destra e gamba sinistra. Arriva Simà, la schiena a pezzi, sorretta dai figli, dei bambini. A loro, che non vanno a scuola per mantenere la madre vedova, 26, diritto all'istruzione. Faisal, 23, diritto alla sicurezza sul lavoro ed a un equo compenso: in Iran, clandestino è caduto da un'impalcatura malferma. Paralizzato.

Su trenta pazienti sedici hanno un secondo numero. Penso ai commenti al primo articolo. Tutti d'accordo sul «nati liberi e gli uguali diritti», hanno riso per lo «spirito di fratellanza» che dovrebbe regolare le azioni fra persone. «In Afghanistan, sei fratello in casa o con quelli del clan. Devi, se non vuoi essere schiacciato. Il resto è lotta ovunque». L'entusiasmo all'arrivo degli stranieri, cacciati i Taliban, è sparito assieme al sogno di un Paese senza etnie e fazioni. «Se il primo articolo è calpestato, chi rispetterà gli altri?»

Alberto Cairo lavora al Progetto ortopedico della Croce Rossa in Afghanistan.


E la neve fece pendant

Albero di Natale davanti al duomo di Milano

Scattata qualche ora fa qui a Milano. Chissà se il dirigente dell'Amsa che decise di decorare questi cassonetti per la carta con alberi innevati aveva previsto una scena come questa. Neve vera su neve dipinta a formare un curioso pendant quasi da arte concettuale.

E i vostri pendant nei vestiti e accessori? Ne avete o non li potete soffrire?

martedì 9 dicembre 2008

Albero di Natale in piazza Duomo a Milano

Albero di Natale davanti al duomo di Milano

Ce n'è voluto a portarti fin qui che proprio non ci volevi venire. Stavi troppo bene tra quelle montagne del Trentino dove eri nato e cresciuto così tanto che con la tua altezza di quaranta metri dominavi tutti i tuoi fratelli nella grande famiglia della foresta. Ti hanno dovuto sradicare con le ruspe tanto le tue radici erano avvinghiate a quella terra. E poi, prima di partire per il triste viaggio verso la metropoli, anche la neve che cadeva e cadeva è venuta in tuo aiuto quasi da averla vinta sugli uomini. Ma, come fosse una guerra, il ministro della Difesa La Russa ha dato ordine ai carabinieri di intervenire e così ti hanno portato in catene in questa grande piazza, ti hanno agghindato con migliaia di lampadine che lo stesso ministro, tronfio per la vittoria, ha acceso. Adesso ai tuoi piedi, al posto del tappeto morbido di muschio, hanno piazzato spietate pubblicità di banche e cellulari, che poi sono loro che hanno deciso il tuo destino.

Addio vegliardo dei boschi, ti chiedo perdono per i miei simili che hanno compiuto questo misfatto.

abeti sulle Alpi Marittime fotografati quest'estate

lunedì 8 dicembre 2008

Censura su Youtube

logo youtube

Cosa sia Youtube non c'è bisogno di parlarne che lo sapete tutti. Nell'ottobre del 2006 questa piattaforma che permette a chiunque di inserire i propri video nella più completa libertà fu comprata da Google per la bellezza di 1,65 miliardi di dollari perché questi volponi vi intravidero la possibilità di guadagnare soldi a palate con la pubblicità.

Infatti è da lì che questo motore di ricerca, che strada facendo intanto è diventato molte altre cose, trae i suoi ricavi. Mille e mille rivoli di piccoli inserzionisti che vanno ad ingrossare il fiume di denaro intascato là a Mountain View in California.

Ma le aspettative su questo investimento per adesso non si sono trasformate nei risultati previsti, e anzi parecchie cause per violazioni sui diritti d'autore con richiesta di risarcimenti milionari, ricordo solo i 500 milioni di euro chiesti da mediaset, hanno costretto la società a rivedere il suo concetto di libertà.

L'insegna dell'anarchia creativa sarà adesso segnata da bollini rossi per i video ritenuti "off". La semplice presenza di un letto, vestiti trasparenti, posture che stimolino sessualmente il pubblico verranno catalogate come inferno. Ma anche immagini o parole blasfeme, video con scene violente fittizie o reali.

Sotto la scusa del politicamente corretto si maschera in realtà la riottosità dei grandi inserzionisti ad essere nella stessa pagina di un video visto da milioni di persone ma ritenuto "osceno" e che infatti non potrà mai avere la visibilità dell'home page.

I principi iniziali di questa piattaforma sono stati traditi.

sabato 6 dicembre 2008

Samuel Taylor Coleridge

                                The body,
Eternal Shadow of the finite Soul,
The Soul's self-symbol, its image of itself.
Its own yet not itself.




                                Il corpo
Eterna ombra dell'anima finita,
E auto-simbolo dell'anima, sua immagine.
Sua propria, e tuttavia
Non il sé.



Samuel Taylor Coleridge
Ottery Saint Mary 1772
Highgate 1834

giovedì 4 dicembre 2008

Biowashball

preti - cavoli verze ripieni

Che i detersivi che lavano più bianco del bianco inquinino i fiumi e poi il mare dove si gettano tutti sappiamo. Sarebbe bello, e qualcuno anche lo fa, adoperare per lavare i panni il caro vecchio e naturale sapone di Marsiglia, che dalle mie parti veniva fabbricato in casa con gli scarti della lavorazione dell'olio. Sarebbe bello ma non si combina con le lavatrici.

Gira adesso in internet l'offerta di questa pallina, biowashball, che sembra faccia miracoli. In pratica basta metterla nella lavatrice in mezzo alla biancheria e sostituisce il deprecato detersivo chimico.

Piena di palline di ceramica naturale dovrebbe emanare raggi infrarossi e alterare il pH dell'acqua. I chimici e i fisici che l'hanno analizzata l'hanno catalogata in pratica come una bufala.

Beppe Grillo in questo post ne esalta le qualità, ne hanno invece parlato contro il Salvagente e Rai3.

Ora a quello che risulta fino ad adesso non esiste nessun brevetto su questa pallina, c'è solo questo marchio registrato Biowashpall®. E la cosa è quanto meno sospetta, perché uno che inventa un marchingegno del genere, se davvero funzionasse, sarebbe seduto su una miniera d'oro.

In tutta questa storia c'è una sola cosa certa. C'è gente che ci sta marciando alla grande. La biowashball viene venduta attorno ai quaranta euro. Mentre in questo sito cinese viene venduta all'ingrosso a un euro e mezzo. E questo nessuno lo dice. Nemmeno Beppe Grillo.

Anche QUI e QUI.

martedì 2 dicembre 2008

Preti, cavoli verze ripieni

preti, cavoli verze ripieni

 

È già successo che in qualche ristorante dove li avevano nel menu, e cucinati secondo la ricetta classica, io non abbia mangiato altro. Per dire come mi piacciano. Hanno una bontà oggettiva questi preti, previ o pravi a seconda del dialetto, per me esaltata dai ricordi della cucina della mamma. Sono foglie di verza ripiene di foglie della stessa verza tritate, patate bollite, salsiccia, uova, parmigiano, prezzemolo, aglio. Il tutto stufato in una casseruola di terra su un soffritto di olio extravergine con aglio, cipolla, salsiccia e vino bianco. Li fanno in Liguria, forse anche da altre parti. Sarebbe interessante sapere come li chiamano. Grazie Rosanna.

 

preti, cavoli verze ripieni

Tra ieri e oggi ho avuto migliaia di visite da Google con la parola "social card" che fa apparire la mia pagina ora nella prima ora nella seconda schermata. Lo dico perché queste ricerche dimostrano la grande confusione che c'è su questa iniziativa del governo, come facilmente avevo previsto. Ma volevo dire anche un'altra cosa. Possibile che i siti governativi non abbiano un esperto SEO che faccia apparire le loro pagine nelle prime posizioni e non molto dopo quelle dei giornali e molto dopo la mia?

lunedì 1 dicembre 2008

Kiwi

kiwi

Oggi il sole è ritornato a splendere e anche i miei umori che ieri si erano un po' ammosciati. Così sono andato nell'orto a raccogliere questi frutti.

Originari della Cina i kiwi da qualche decennio si sono diffusi in maniera straordinaria nel nostro Paese che è diventato il primo produttore a livello mondiale. Sono piante molto rustiche, hanno bisogno solo di essere annaffiate e concimate. I parassiti non fanno loro un baffo.

Ora io la frutta la mangio per il piacere di mangiarla, e preferisco in questa stagione mele e pere, soprattutto pere, ma, visto che questi kiwi hanno molta vitamina C, in quantità superiore a quella degli agrumi, ogni tanto me ne pelo uno. E per il fatto che sono dei miei alberi, abbeverati ad una sorgente pura, li assaporo di più.

A voi piacciono?