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venerdì 31 ottobre 2008

Intemelion n. 14

intemelion n. 14

Ventimiglia
sabato 8 novembre 2008, ore 16

Caffetteria dell'Hotel Posta
via Sottoconvento 15

presentazione del
nuovo numero di Intemelion

(Quaderno di Studi Storici a cura dell’Accademia di Cultura Intemelia – n. 14 a. 2008)

Sommario

Studi
  • Fausto Amalberti, L’arte a Ventimiglia tra ’400 e ’500
  • Maria Helena Cruz Coelho - Leontina Ventura, Vatatsa – una Domina nella vita e nella morte
  • Alessandro Carassale, Breve puntualizzazione in merito alla storia di un agrume caratteristico della Riviera ligure occidentale: il chinotto o “nanino da China”
  • Fiorenzo Toso, Il brigasco e l’olivettese tra classificazione scientifica e manipolazioni politico-amministrative
  • Antonio Panizzi, Tracce di un soggiorno di Camillo Sbarbaro a Ventimiglia

Archivio della memoria
  • Rita Zanolla, Roube e façun, ovvero: vestiti e fogge del secolo scorso
  • Alberto Cane, Processione del Giovedì Santo
  • Luigino Maccario, U figùn. Il venditore di fichi

Cronache e strumenti
  • Werner Forner, La tradizione culturale alpina risorta: A proposito di alcune produzioni recenti
  • Peter M. Jones, Lo spazio pastorale tra La Brigue, Triora e Tende in età moderna. Prix Etienne Baluze 2008 - premio europeo di storia locale
  • Philippe Pergola, Riflessioni transfrontaliere tra archeologia e storia nelle Alpi Liguri
  • Giuseppe Palmero, Ai confini occidentali della Liguria
  • Giuseppe Palmero, Atlante dei vitigni del Ponente Ligure


Il sito di Intemelion

Beppe Grillo cacciato dal corteo di Bologna #1

beppe grillo Dicevo ieri che ero curioso di sapere cosa avrebbe scritto sul suo blog rispetto alle contestazioni subite. Leggo "Oggi a Bologna, secondo la stampa di regime (quindi quasi tutta) sono stato oggetto di violente contestazioni."

Che la stampa stampi solo notizie gradite ai suoi padroni e ai suoi padrini è risaputo. Ma un fatto è un fatto. E il fatto è accaduto. Grillo in sostanza lo nega, pubblicando un video mutilato di queste scene, salvo poi ammettere l'accaduto in questa intervista al Corriere. Perché non pubblicare le contestazioni? Sarebbe stata la migliore smentita di quello pubblicato sui giornali.

Si nega, o almeno si tace, a casa propria quello che si ammette in casa d'altri. Credo che così facendo si perda, e parecchio, in credibilità.

Ieri un commentatore aveva detto che puntare i riflettori su Grillo era fuorviante rispetto alla protesta studentesca. Gli avevo dato piena ragione e se ritorno sulla notizia è per mettere qualche puntino su qualche i.

giovedì 30 ottobre 2008

Beppe Grillo cacciato dal corteo di Bologna

beppe grilloAl grido di «Beppe Grillo non lo vogliamo, non vogliamo le primedonne», seguito da slogan e anche da insulti pesantissimi il comico genovese è stato cacciato dal corteo di Bologna.

Composto da diverse migliaia di universitari e ragazzi delle scuole superiori partiti da via Indipendenza e controllati a distanza da un cordone di poliziotti. Beppe Grillo è stato rifiutato dal corteo di protesta contro la riforma Gelmini che dalle 9,30 ha sfilato per le vie del centro del capoluogo emiliano e al quale il comico genovese aveva portato la propria solidarietà.

Attorniato da fotografi e telecamere, si è fatto da parte ed è ritornato verso piazza Verdi, il cuore della zona universitaria.

Sono in attesa di leggere cosa scriverà sul suo blog al proposito.

Update 13:20
E' tornato in mezzo al corteo, accolto questa volta dagli applausi. A contestarlo, spiegano dallo staff del 'Meetup' erano state una trentina di persone circa, apparteneti ai centri sociali, che si trovavano alla testa del corteo. Grillo ha ricevuto un camice da parte degi chimici precari e lo ha indossato, proseguendo per un pezzo di strada con loro e fare ritorno quindi in piazza Verdi.

Sono comunque in attesa di leggere cosa scriverà sul suo blog.

martedì 28 ottobre 2008

A chi ha la piattaforma blogger

icona bloggerÈ da un po' di giorni che su questa piattaforma non è possibile commentare inserendo il solo nickname senza url. Però è possibile commentare come anonimi. Ho provato anche su altri due blog che tengo per fare delle prove e il risultato è lo stesso. Ora capirei se gli amministratori di tutto il sistema avessero deciso che per commentare bisogna essere iscritti, anche se non mi trovano d'accordo, ma visto che si può commentare come anonimi tutto ciò è privo di senso. Si è forse intrufolato qualche baco o che altro? Ne sapete qualcosa?

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Olive taggiasche

olive taggiasche

Questa mattina sveglia all'alba per andare a raccogliere le olive da mettere in salamoia. Sono piante di Taggiasche in un uliveto rimasto abbandonato per qualche anno e che adesso ho rimesso in piedi. Dopo una drastica potatura questi alberi stanno venendo su proprio bene.

Per la salamoia adopero, così per sfizio, il metodo antico. Faccio sciogliere il sale a poco a poco in acqua appena tiepida in cui ho messo anche una patata. Quando questa sale a galla vuol dire che il sale è sufficiente.

Vi ricordate che pubblicai in primavera i boccioli e i fiori di ulivo? Se li volete rivedere sono QUI, e QUI l'abbacchiatura l'anno scorso.

Ci sono tanti motivi per cui mi sento, anzi sono, un mediterraneo. Un motivo è coltivare queste piante che fanno parte integrante e insostituibile della storia del Mare Nostrum.
Le olive taggiasche si chiamano così perché furono piantate dai frati Benedettini del convento di Taggia. In salamoia le olive taggiasche non hanno rivali. L'olio di olive taggiasche è molto delicato.


olive taggiasche

lunedì 27 ottobre 2008

Foglia di caco in autunno

foglia di caco

Quando parto per la campagna con dietro la macchina fotografica e tutti gli annessi è come se andassi a funghi. Non so cosa porterò a casa. E di quello che porto non sono quasi mai soddisfatto perché l'intima bellezza della Natura non si lascia cogliere facilmente e anzi si cela. Per farsela amica e metterla a nudo, quando ci si riesce, bisogna scrutarla a lungo, luce in faccia e luce contro, per il diritto e il rovescio, dall'alto e dal basso. Certe volte si arriva a un punto morto, si vorrebbe quasi lasciar perdere ed ecco che di colpo ti si palesa e ti dice prendimi. Questa mattina mi è andata così così. Spero mi vada meglio questo pomeriggio. Sto partendo con un'amica a scoprire i colori autunnali dell'alta val Nervia.

foglia di caco

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domenica 26 ottobre 2008

Però...

tette di chi?

Oggi ero al paesello e prendevo l'aperitivo con la signora che vedete (era già apparsa QUI), e mi ha messo una pulce nell'orecchio «Che bello, oggi è domenica e come anche al mercoledì ci diamo alla pazza gioia senza mariti attorno» «Scusa, ci diamo, tu e chi altre?» «Quelle che hanno uomini che vanno a caccia di cinghiali in questi due giorni. Loro sono nei boschi a rincorrere queste bestie e noi...» ed è andata avanti.

Naturalmente mi ha autorizzato a riferire e io riferisco.

sabato 25 ottobre 2008

Colpo da maestri in via Montenapoleone

colpo in via montenapoleone

Ieri finti lavavetri hanno svitato diciotto viti della vetrina blindata della gioielleria Pederzani, al civico 1 di via Montenapoleone a Milano. In pochi minuti l´hanno ripulita di gioielli e brillanti per un valore di quasi 800mila euro e si sono portati via, senza colpo ferire, quello che c'era dentro.
Criminali? Ecco pongo a voi la domanda.
[di più]

venerdì 24 ottobre 2008

KoSSiga

kossiga

Cossiga sarà anche rincitrullito a dire le parole che dice, ma quando adoperava questi stessi metodi non lo era.

Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interni. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì.

via

giovedì 23 ottobre 2008

Stendere i panni non è più di moda

asciugabiancheria

Penso sappiate del contenzioso tra la Ue e il governo italiano (anche qui e qui) sulle misure di lotta ai gas serra in Europa. Pure il centro sinistra, anche se con toni più sfumati, sembra sulla stessa lunghezza d'onda avallando il discorso che sarebbe troppo oneroso per le piccole aziende, che sono la spina dorsale del nostro Paese, adeguarsi ai nuovi standard.

Nessuno, ma proprio nessuno almeno a quello che ho letto, ha affrontato il problema considerando anche le cause di inquinamento che non dipendono direttamente dall'industria.

Faccio tre esempi.

Uno. Mi è capitato ieri di transitare nel nuovo polo fieristico che sta sorgendo a Milano Rho e li ho visti. Due grattacieli pendenti che verranno inaugurati a dicembre, neri, neri come il carbone. A occhio, proprio perché di questo colore, consumeranno il doppio di energia d'estate per il condizionamento di quella che consumeranno d'inverno per il riscaldamento. Ma volete mettere il design?

Due. Nel piccolo paese dove sono nato, che adesso ha anche un blog, hanno ultimato da non molto tempo il rifacimento di una piazza, con dei bei lampioni che la illuminano a giorno. Forse che i progettisti hanno pensato a lampade a basso consumo? Figuriamoci. E se non ci hanno pensato perché non c'è una legge che lo impone?

Tre, e vengo alla foto della pubblicità. Ecché, adesso non è più di moda stendere i panni? All'aperto chi se lo può permettere (come fanno tutte le donne finte della pubblicità dei detersivi), o dentro il bagno come si costretti a fare in città? Minimi consumi questo asciugabiancheria come potete leggere. Ma quanto fanno tanti minimi messi assieme? Ce n'è proprio bisogno di questo elettrodomestico?

Sono esempi, e altri ne potrete fare voi, di come certi comportamenti influiscano sull'aumento della temperatura del pianeta. Ma i nostri politici che stanno trattando a Bruxelles hanno altre cose per la testa.

lunedì 20 ottobre 2008

Brunetta, i pianisti e le impronte

pianisti al parlamento

Le notizie, si sa, hanno il fiato corto. Prima esplodono, poi si ammosciano e vatti a sapere come è andata a finire quella tale bomba che aveva fatto così tanto rumore. Prendiamo per esempio le famose impronte che Maroni voleva prendere ai bambini rom, le hanno poi prese o tutto si è fermato lì? Se qualcuno lo sa ce lo dica.

Ma mettiamo, com'è nelle nostre speranze, che quel progetto sia abortito, può essere però che un solerte dirigente del ministero degli Interni avesse ordinato, così tanto per portarsi avanti nel lavoro, un consistente numero di lettori di impronte digitali che adesso giacciono inutilizzati in qualche magazzino.

Io un uso per quegli aggeggi ce l'avrei e lo suggerisco al funambolico Brunetta che ha impugnato la scimitarra contro i fannulloni della pubblica amministrazione. «E i deputati lavativi?» gli è stato chiesto. Su questo punto il ministro ha un po' nicchiato adducendo vaghe difficoltà a controllarli. E no, caro Brunetta, un metodo ci sarebbe, almeno per quelli che si fanno sostituire da altri nelle votazioni al Parlamento, magari impegnati a godersi la vita con l'amante assunta come portaborse. Semplicissimo. Basta incastonare nei pulsanti delle votazioni i lettori di impronte di cui sopra, e il voto scatta solo se il dito che preme è proprio quello del proprietario dello scranno.

Ma forse quei lettori non sono stati comprati. E allora li possono comprare anche in tempi di ristrettezze come questi perché dopo un breve giro in rete mi sono reso conto che costano un'inezia. Se i pianisti vanno avanti a suonare vuol dire che quel concerto è gradito a tutti quei signori che siedono nell'emiciclo. Non ci contino più balle per favore.

domenica 19 ottobre 2008

Patrizio Peci    "Io l'infame"

Lo sguardo. Si può forse fare la plastica allo sguardo?

Un giorno al mare, mi ero ritrovato in spiaggia. Ero bardato, senza baffi, apparentemente irriconoscibile rispetto all'identikit diffuso dai giornali. Mi capitò di incrociare lo sguardo di un amico di infanzia, dietro un ombrellone, di esserne come attraversato, di avere la certezza matematica di essere stato riconosciuto.
Quel giorno mi ero convinto che se qualcuno ti riconosce non è per la forma del naso, o per il modo in cui la mascella si appoggia sul tuo collo, o per il taglio delle sopracciglia. Se uno ti riconosce quando sei latitante, è perché ti sa guardare negli occhi. Ma siccome gli occhi sono quelli, e nessuno te li può cambiare, decisi che già che c'ero avrei corso il rischio, che avrei tenuto la mia faccia.
[...]
La verità tornò a farsi largo a poco a poco, per gradi, come se si fosse trattato di un destino ineluttabile, di una necessità. Un giorno, improvvisamente, ogni filtro cadde. Mio figlio mi venne incontro con in mano una copia di un giornale, credo La Stampa. Non ebbi bisogno di leggere per sapere di cosa si trattasse. C'era un articolo su Peci e una foto dei tempi del processo. Era una vecchia immagine in bianco e nero, per giunta un po' sgranata, dove apparivo molto diverso da come ero in quei giorni. Ma se la regola dello sguardo ha un senso per chi ti ha conosciuto bene, figuratevi se uno sguardo può mantenere un segreto di fronte a un figlio.
Disse sempplicemente:«Papà, questo sei tu».


da
Patrizio Peci
Io l'infame
Sperling & Kupfer


sabato 18 ottobre 2008

Stiraggio

uomo sandwich stiraggio
Milano, piazzale Lima mezz'ora fa.

Alle frequentatrici e, perché no?, ai frequentatori di questo blog, che rapporto avete con lo stiraggio? E i capi più rognosi li fate per primi o per ultimi?

venerdì 17 ottobre 2008

Ivano Fossati - Musica Moderna

ivano fossati
Ivano Fossati fotografato durante la presentazione

Sono stato l'altro ieri alla presentazione dell'ultimo cd di Ivano Fossati "Musica Moderna" alla libreria Feltrineli di piazza Piemonte. Sono occasioni in cui si parla sì di musica, ma anche di tante altre cose che le stanno dietro e che ingenerano le atmosfere che poi sentiremo nei pezzi. Poteva mancare la domanda "Ma com'è il passo di pianura delle ragazze di Milano"? Lungo e particolareggiato il racconto che Ivano ha fatto del suo rapporto di lavoro con Fabrizio de André. Riporto le osservazioni su quest'ultimo lavoro arrivatemi proprio adesso da Londra

Il cielo albionico e' paradossalmente sereno e placido, mentre la tempesta si abbatte sui mercati e sugli schermi colorati dei traders. I fine settimana di Londra sono assolati, innaturalmente caldi, per un ottobre che ancora grida la sua voglia di estate. La schizofrenia che e' ovunque arriva fino ai cieli.

Le teste rotolano, ma di sangue ne esce poco, che quando si uccide nella finanza, i corpi sono gia' morti e le anime sono gia' migrate, come il consenso, altrove. Spesso con una buona uscita milionaria.

Nella citta-fortezza virtuale della finanza, si aprono le porte, si spalancano le finestre dei saloni da ballo, delle sale del trono e si urla a tutta voce che e' morto il re, ma che e' arrivato un nuovo padrone. Che promette guerre, tasse, regali e giostre.

Nella Turris Eburnea della finanza, ci si alza ancora una volta con il mal di testa, si contano le persone e ci si chiede cosa voglia dire un altro taglio del personale. Come tacchini che sanno cosa li aspetta prima di Natale.

Si contano le vittime, se ne contano le lodi o si conferma a tutti quanto fossero stati dei coglioni. Sopravvivere, sopravvivere. Spostare i corpi dei cadaveri assieme alla loro memoria.

'Che vita e' questa, che vita sara', mai piu' saggezza' canta Ivano Fossati, nelle mie cuffie mentre cerco di isolarmi per rilassarmi e per affrontare un'altra schermaglia di emails con qualcuno in Messico. Mai piu' saggezza. La bellezza che si compra con il denaro. La cultura che si prenota come un'iniezione endovena. Come le vacanze in barca, come ogni privilegio che oggi sembra ancora una volta vicino e lontano.

Che vita e' questa, negli occhi di un bambino piccolo piccolo che viaggia con la madre sul tube di Londra. Occhi azzurri e capelli biondi od il contrario. Non so. O forse non fa assolutamente differenza. Perche' in queste giornate, potrebbe invertirsi la natura stessa delle cose, potrebbe tingersi, la realta' assassina del tempo che passa, di colori alieni, inusuali. Inaspettati. Come inaspettato e' non tanto quello che Ivano mi racconta, ma la maniera inaspettata con la quale mi parla, mi descrive.

Last Minute.

Non credo proprio che Ivano legga le cavolate che scrivo, sulla solitudine del viaggiatore di prima classe. Non ha visto i fogli ed i files sui quali si adagiano i mille rivoli che compongono il delirio romanzato dei pensieri che sono centinaia di pagine di vita e tempo strappati che e' anche il titolo del primo romanzo che sto provando a scrivere. Per ora sono duecento pagine di un delirio continuo, 'non letteratura, ma spazzatura.'

'Senza pudore. Senza memoria.'

Echi di tante cose, in fondo sempre lui, Ivano. Che raccoglie in un'anfora il vento attorno. E lo fa diventare tempesta per chiunque osi aprire il coperchio.

Last Minute. Quel senso di colpa che si prova quando si viaggia, le tentazioni, i desideri di essere con la persona che si ama ed a volte si surroga, a volte ci si innamora sulla via del lavoro, a volte si perde la testa.

Ci sono i giorni quando ci dovrebbe essere solo il mare, dove sentire le onde sui piedi e la fine dell'orizzonte come unico limite da osservare, fino a ferirsi gli occhi al tramonto. Ci sono giorni cosi'. Quando ogni ragazza e' Miss America, da quella ragazza che ha scelto di vivere con me a quella ragazza di tre anni che cresce, parla in due lingue e pensa sempre solo con un cuore solo.

Voli, aerei presi all'ultimo minuto possibile. E canzoni imparate a memoria, canticchiate, urlate, che diventano ispirazione per presentazioni di lavoro, per cose che si scrivono velocemente fra un check in ed un altro. Allibito testimone di un mondo nuovo, orgoglioso e ribelle che ora s'ha da riscrivere.

Musica moderna per mondi moderni, nuovi, scintillanti. Non appena il sangue sara' stato lavato via dalle prime piogge di Ottobre. Un'altra bolla speculativa, un altro giro della ruota della fortuna. L'aria della notte sposta le nuvole veloci nel cielo neurotico.

'Crisis in the Credit System
I found a bubble inside the crisis
Alone into my own distress'

Petit Mal - Crisis in the Credit System

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Musicalmente, un disco che si fa ascoltare come le cose migliori di Ivano. Canzoni sue, personali, come una polacchina nera, ma alternate a suoni nuovi, musica che sta nel cd ed esce alla maniera giusta. Radiohead, Silvestri, echi di musica moderna, sentita.

Suona reale, suona suonato, forte dove esserlo e dolce e vellutato dove Ivano diventa crooner.

Last Minute parla di quello che sono, di quella follia di viaggi che devo subire sulla pelle. Follia, come la canzone, assolutamente mia, di aereoporti. Arpeggi di chitarra e di piano, da ascoltare fino alla noia. E diventera' un classico per quando un taxi mi portera' ancora una volta in giro per questo pianeta.

Cosimo Pacciani


Due anni fa pubblicai questa galleria di foto di un concerto tenutosi sotto una altalenante pioggia estiva.

ivano fossati

Il rimedio

Più lontano della Luna,
più lontano dal mio cuore
sono sempre le stesse parole
che si scrivono sui muri

M’hai fottuto un altra volta
coi tuoi baci al veleno
vorrei essere cattivo
ma quello che siamo è quello che abbiamo
e quello che abbiamo si vede

Più lontano della Luna
anche più lontano di un altra città
del mio amore dovrai spogliarti
dovrai spogliarti ora
I bambini stanno bene
per loro ogni giorno è differente
ci mancavi alla tua festa
ma quello che siamo è quello che abbiamo
è come la gente ci vede
Che vita è questa che vita è stata
mai più saggezza mai più
se cè un rimedio io corro da te
senza una mano che mi sfiori io corro da te.

Se questo orgoglio è un gran sentimento
come la gente dice
io nn sopporto di giorno e di notte
il male che mi fa
Che vita è questa che vita sarà
mai più saggezza mai piùse cè un rimedio io corro da te
senza una mano che mi sfiori io corro da te.

Un campo di grano e lo spazio profondo
sono tutta una strada
senza una luce ti devo cercare, oh povero me
nessuno sa nessuno mi vede che corro da te

Mai più saggezza mai più
l’amore è forte e Dio lo sa
se ci vorrebbe fedeltà
l’amore è grande e io sto qua
in una città lontana in una città straniera
Che vita è questa che vita sarà
mai più saggezza mai più


Filo mi chiede in un commento di mettere un link a "Il bacio sulla bocca". Accontentata.


giovedì 16 ottobre 2008

Il G8, gli sherpa e le nuvole

sherpaIn una lettera oggi su Repubblica Paolo Bonaiuti, portavoce del Governo, spiega come vengono ripartite le mazzette di giornali che ogni giorno vengono comprati per la Presidenza del Consiglio. Un po' di qua, un po' di là e un po' all'Ufficio Sherpa del G8. Non sapevo che i grandi della Terra avessero assoldato queste ottime guide himalaiane, e per fare che?

Poi mi sono dato un colpo in fronte e l'ho capito. Questi grandi per vedere il mondo nella sua globalità e deciderne le sorti devono osservarlo dall'alto e che osservatorio migliore c'è delle altissime cime della grande catena di montagne asiatica? A giudicare dagli uragani che si sono scatenati in questi giorni su tutti i mercati forse l'ultima volta che si sono recati lassù per scrutare c'erano le nuvole e non hanno potuto vedere laggiù.

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mercoledì 15 ottobre 2008

Sgonfiano i SUV per riprendersi l'ossigeno

biglietto suv gomme sgonfiate

Qualche giorno fa in maniera davvero fortunosa, che sarebbe tutta da raccontare in un post, mi è arrivato questo biglietto. Era stato sottratto mercoledì scorso dal tergicristallo di un SUV nel quartiere Ticinese a Milano. Questa macchina aveva tutte e quattro le gomme a terra. Non tagliate, sgonfiate.

C'è una squadra (o squadre?) in città che stanno giocando a questo nuovo sport con finalità ecologiche. Se la prendono con questi macchinoni spavaldi che percorrono le vie cittadine con a bordo il più delle volte il solo conducente, quasi sempre un palestrato, non importa se nei muscoli o nel cervello. L'inquinamento che producono queste automobili rispetto al servizio erogato è al massimo rapporto e danno un bel contributo di veleno all'aria già avvelenata di suo.

Ho girato un po' in rete e ho trovato questo post sul blog dell'amico Titus da cui apprendo che sono i ragazzi parigini che hanno messo in pratica per primi questo tipo di protesta.
Gli autori sono i "dégonflé": commandi di ragazzi si aggirano di notte per le strade più tranquille di Parigi, armati di passamontagna e adattatori per pompe di bicicletta, per colpire uno degli ultimi simboli della modernità occidentale. L'adattatore serve a sgonfiare lentamente i pneumatici ed evitare il rischio che scatti l'allarme.

E adesso ditemi se per la comunità, parlo di una comunità metropolitana, è più dannosa la moda dei SUV o questo nuovo sport.

martedì 14 ottobre 2008

Firme per il referendum contro il lodo Alfano

contro il lodo alfano
Milano, piazza Cordusio. Raccolta di firme per il referendum contro il lodo Alfano.

L'altro ieri, alle sedici, abbiamo dovuto fare la coda per poter firmare, e sì che gli addetti a raccoglierle erano ben otto. In fila gente di ogni età e all'apparenza di ogni ceto.

La posizione ufficiale del PD è di attendismo. Si aspetta che la Corte Costituzionale si pronunci in merito all'ammissibilità di questa legge che piazza un'invalicabile barriera fra le quattro più alte cariche dello Stato e la giustizia. Come se fosse una mera questione giuridica tra la Consulta e il governo e non investisse invece in pieno tutta l'area politica. E se la Consulta darà semaforo verde quelli del partito democratico accetteranno con fatalismo allargando le braccia?

Molti si stanno abituando a questo governo che sembra l'ufficio di un notaio. Con il capo che firma atti che poi saranno trasformati di filata in legge visti i numeri che ci sono in questo parlamento che di fatto ormai è esautorato delle sue funzioni.

Ecco perché ho firmato. E se qualcuno dirà, anzi me l'ha già detto, che non servirà a niente rispondo che è pericolosa la deriva che si è imboccato. "Chi se ne frega" era già di moda tanti anni fa e poi s'è visto come è andata a finire.

Per chi vuole firmare qui ci sono le indicazioni.

lunedì 13 ottobre 2008

Occhi di gatto

gatto
gatto
gatto

Ieri mattina convinto da un'amica sono andato a una mostra di gatti al palalido di Milano. Mi sono venute queste e parecchie altre foto. Ma penso che il bello è fotografarli nel loro ambiente, in quelle pose strane e buffe che certe volte assumono. Lì erano settecento, nelle loro gabbiette, educati e obbedienti. Non ho sentito un miagolio. Chissà il mio gatto come si sarebbe trovato. Non chiedetemi di che razza sono perché non lo so.

gatto
gatto
gatto

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domenica 12 ottobre 2008

Non ha resistito

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In questo post mi chiedevo "se avesse resistito la tratta Albenga-Roma dopo i recenti accordi di Alitalia". Il motivo era che un aereo come quello che vedete, 66 posti, faceva avanti e indietro dal piccolo aeroporto ligure alla capitale sempre quasi vuoto. L'unico cliente fisso era Claudio Scajola. E ci voleva poco a fare uno più uno due. Apprendo adesso da ImperiaParla che questo volo è stato definitivamente soppresso. In questa vicenda hanno fatto la loro bella figura da cioccolatai il presidente della provincia di Imperia, Gianni Giuliano, e il presidente della provincia di Savona, Marco Bertolotto, i quali, più realisti del re, avevano inviato una lettera a Santoro che in "Anno Zero" aveva reso pubblica tutta la vicenda (il video è nel mio post citato all'inizio).

Si pone adesso una questione. Come farà Scajola a raggiungere Roma dalla sua villa in Liguria? Io non ne ho la più minima idea ma forse qualcuno tra di voi più addentro può dircelo. Se poi qualcun altro vuol suggerire al ministro un particolare mezzo di locomozione, magari ecologico che non guasta mai, lo tiri fuori.

Nazisti allo stadio di Sofia

nazisti a sofia

Il rettore dell'Università Cattolica che aveva dato il consenso ad appendere nel suo ateneo questi manifesti fascisti che ho pubblicato nel post precedente non ravvisandovi niente di male forse dovrebbe ricredersi. Che fra questi qui che vedete nelle foto scattate ieri sugli spalti dello stadio a Sofia ci siano anche suoi allievi?

nazisti a sofia

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sabato 11 ottobre 2008

Manifesti fascisti alla Cattolica di Milano

manifesti fascisti alla Cattolica di Milano
manifesti fascisti alla Cattolica di Milano

Dieci manifesti che inneggiano al fascismo scatenano la polemica all’università Cattolica. Immagini di croci celtiche, manifestazioni di estrema destra e soldati in trincea durante la Seconda guerra mondiale sono esposte nel chiostro bramantesco in cui si radunano gli studenti durante il cambio delle lezioni. Sono firmati dal Cuib, il Comitato universitario iniziative di base, un gruppo vicino a Forza Nuova, e riportano il timbro di autorizzazione dell’ateneo.

Da qui.

manifesti fascisti alla Cattolica di Milano
manifesti fascisti alla Cattolica di Milano

venerdì 10 ottobre 2008

E adesso chi lo garantisce?

banconota un dollaro
Massimo Bucchi

Memoria corta, memoria lunga?

Angelo mi ha passato un meme. Di solito non li accetto ma questo mi pare un po' diverso dal solito, infatti di una voce ne avevo già parlato diffusamente.
Si tratta di rispondere a questa domanda: dov’eri e cosa stavi facendo mentre succedevano questi fatti?

La morte della Principessa Diana, 31 agosto 1997: Al bar Piombo, assieme al giornalista Franco Fiorucci e stavamo progettando una gita in montagna. Lo apprendemmo dalla televisione accesa.

Le dimissioni di Margaret Thatcher, 22 novembre 1990: Non ne ho proprio la più vaga idea.

L’attacco alle Twin Towers, 11 settembre 2001: Ne ho parlato QUI.

Omicidio del Presidente Kennedy, 22 novembre 1963: In cucina, stavo facendo colazione prima di andare a scuola. Lo appresi dalla radio.

Morte di Franco, 20 novembre 1975: A Torino, a casa di un contrabbandiere di sigarette nonché pittore.

Vittoria della Spagna ai Campionati Europei di Calcio, 29 giugno 2008: Ancora al bar Piombo.

Passo la patata, spero non troppo bollente, a Gaz, Novalis e Francesca.

giovedì 9 ottobre 2008

Assolti Viorica Zavache e Sebastian Neculau

Ve li ricordate i due romeni accusati di aver tentato di rapire una bambina a Catania questo mese di maggio? Ve li ricordate i titoloni? Ve le ricordate le reazioni contro i rom e lo sgombero del campo? Apprendo solo adesso che sono stati assolti da questa accusa di tentato sequestro. E Viorica Zavache intanto è rimasta tutto questo periodo in carcere. Qualche giornale e qualche tivù ne hanno forse parlato? Non aggiungo altro perché questa notizia taciuta parla da sola.

Archeologia metropolitana

archeologia metroplina - telefono pubblico
Milano, viale Zara vicino alla stazione del metrò.

Fra un po' di anni una mamma passa qui davanti col suo bambino.
- Mamma, mamma, cos'è questa cosa?
- Amore, una volta c'era un telefono pubblico.
- Telefono pubblico?
- Sì uno passava e se aveva la necessità telefonava.

Il bambino rimane perplesso, della perplessità che si può avere a nove anni, gli vengono altre domande, e intanto pensa al suo iUniversal che ha dentro lo zainetto, grande come un iPhone, che contiene fra le tante cose i suoi libri di scuola e i videomessaggi che si scambia con la biondina del secondo banco. E pensa alla sua maestra che al mattino dopo aver premuto il pulsante che impedisce ai loro apparati di fare e ricevere telefonate, dice «E adesso prendete i vostri "I"», li chiamano familiarmente così, e loro li tirano fuori e premono il tasto che proietta l'ologramma del monitor e della tastiera e la lezione ha inizio.

Invece adesso cosa succede nelle scuole coi cellulari dei ragazzini? Stella aveva posto il problema in questo post.

lunedì 6 ottobre 2008

Vitalba

vitalba
vitalba
vitalba

Sentite come suona bene, vitalba. Pronunciatelo ad alta voce e suonerà ancora meglio. Sarebbe un bel nome da dare a una bambina.

Oggi a zonzo per la macchia mediterranea. Qua e là baluginano chiazze biancastre, sono loro, le vitalbe, che in questo autunno che tarda a mostrare i suoi colori, si vestono di questo tessuto che da lontano sembra lana e da vicino seta. Le ho incontrate in questo mio giro quasi sempre in gare di avvinghiamento con l'edera. Fra un po' rimarranno seminude come le vedete nelle foto sotto.

Sono legato a questa pianta perché da piccolo mi fecero fumare i suoi tronchetti e visto che non tossii mi istradarono verso il cammino dei druidi come poi sono diventato. Ciao René, è ora che ci vediamo.

vitalba
vitalba

domenica 5 ottobre 2008

Nave ospedale in provincia di Imperia

Ricevo e pubblico. Il volantino è stato fotografato ieri sera a Oneglia in Galleria Isnardi.

volantino nave ospedale

La nave ospedale

Viste le continue proteste di una parte della popolazione in riferimento alla approvazione della costruzione di numerosi porti turistici situati nella città di Ventimiglia, Ospedaletti, San Lorenzo, Imperia, nonché l'allargamento dei porti di Bordighera e Diano Marina per il raggiungimento di 5000 posti barca in provincia

Viste le perplessità, sempre da parte della popolazione, riguardanti l'ospedale unico di Arma di Taggia che verrebbe a sostituire totalmente gli ospedali di Bordighera, Sanremo e Imperia, compresi i pronti soccorsi di dette città

L'assessorato alle grandi idee pubbliche della Regione in collaborazione con l'assessorato ai grandi interessi privati della provincia di Imperia delibera:

L'istituzione di una nave ospedale itinerante nei porti dell'imperiese con tutte le specialità e le tecnologie sanitarie più moderne che superi definitivamente sia la diatriba tra le diverse città della provincia sull'ubicazione dell'ospedale unico sia il malcontento popolare sull'inutilità di tutti questi porti turistici

Per accontentare anche gli abitanti dell'entroterra la nave sarà appoggiata da una portaelicotteri militare che permetta gli eventuali interventi urgenti nei paesi geograficamente meno fortunati per la lontananza dalla costa.

Come forma di indennizzo per la possibilità di attracco della nave ospedale nei vari porti provinciali tutti di proprietà della lobby Caltagirone-Cozzi-Parodi le strutture immobiliari dei tre ospedali dismessi verranno affidate alla suddetta lobby perché ne disponga come meglio crede per il bene dei cittadini

La nave ospedale porterà per riconoscenza [parole cancellate, ma presumo] il nome
Claudio Primo e Claudio Quarto[?]


Chi saranno mai questi due Claudii? Forse che siano questi QUI?

Oggi su Repubblica questo articolo a firma Carlo Petrini, Italia, record del cemento. Invasi tre milioni di ettari.


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sabato 4 ottobre 2008

Faccio lo struzzo

struzzo

Lo faccia davvero ciò che dicono, cioè che tuffi la testa sottoterra quando non vuole vedere né sentire non lo so, ma crediamo che sia vero. Bene, in questo periodo io faccio lo stesso.

Ho sempre avuto una idiosincrasia per le banche, parlo del luogo fisico, e ci sono sempre entrato per lo stretto indispensabile. In questi giorni poi manco a parlarne. E l'home banking? Via, via anche quella, come la peste. Non voglio né vedere né sentire quanto hanno perso i miei fondi azionari in cui avevo investito una parte, piccola per fortuna (e non chiedetemi quanto che non ve lo dico), dei liquidi che possiedo.

Dall'inizio. Eravamo nel 1999 e la new economy impazzava. Aziende, Yahoo tanto per dirne una, che in sei mesi decuplicavano il loro valore azionario. Tiscali, dopo un mese che era stata messa sul mercato, capitalizzava come la Fiat. Colleghi di lavoro che al posto di finire un layout urgente rimanevano attaccati ai monitor per vedere l'andamento del Nasdaq. Sembrava fosse vera la favola di Pinocchio, quella dell'albero su cui crescevano i soldi come le ciliegie che gli avevano raccontato il gatto e la volpe.

E c'ero anch'io lì in mezzo, non istupidito del tutto, ma un po' sì. Mi trovavo nelle tasche quattrini che non sapevo da dove fossero arrivati e ogni giorno che passava era un continuo rialzo.

Poi i geni dell'antica diffidenza contadina che ho dentro di me prevalsero sull'ingordigia e dissi basta. Anche perché un barlume di razionalità per fortuna lo avevo conservato. Così andai in banca, il giorno preciso non me lo ricordo ma eravamo ai primi di febbraio del 2000 e dissi deciso al funzionario «Voglio dismettere tutto, datemi il modulo che firmo» «Ma lei è pazzo, non sa cosa ci perde a mollare adesso» e forse era anche sincero, ubriacato anche lui da quell'atmosfera di folle euforia che si era ingenerata.

Un mese dopo il castello incantato si infranse e tutti, moltissimi erano piccoli risparmiatori, si leccavano le ferite l'un l'altro, e non so proprio se mal comune fu mezzo gaudio che di gaudio in quei giorni ne vidi poco. Ritornai in banca soltanto per dire quattro parole al funzionario «Il pazzo era lei» feci dietro front e me ne uscii. Qualche anno fa ci sono ricascato e ho investito un po' di soldi in questi fondi azionari di cui parlo all'inizio. Non me ne frega più niente che perdano, sono diventato completamente apatico.

Fra qualche ora parto per la Liguria e la prima cosa che faccio quando sono là è guardare nella grande casa se quel posticino sotto una piastrella con dentro una scatola di ferro è in ordine. Quando ritorno a Milano se mi gira vado in banca con lo zainetto e «Adesso prendete tutto quello che avete di mio e lo mettete qui dentro che non voglio più vedervi perché mi avete veramente rotto i coglioni». Voglio vedere le facce.

venerdì 3 ottobre 2008

Razzismo a Parma

Emmanuel Bonsu FosterIl fatto penso lo sappiate tutti. Oggi l'inviato di Repubblica Michele Smargiassi riferendosi ai vigili di Parma autori del pestaggio scrive che «gli è scappata la frizione». È grave che alla polizia urbana, che fra le altre cose sovrintende al traffico cittadino e reprime gli automobilisti indisciplinati, scappi la frizione, ma ancora più grave è se, come credo, ha ingranato la marcia volontariamente.

Nella foto Emmanuel Bonsu Foster, il ragazzo ghanese pestato dai vigili di Parma.

mercoledì 1 ottobre 2008

Don Gallo

don gallo
Don Gallo

Ieri, nel tardo pomeriggio, intervista pubblica di Claudio Sabelli Fioretti a don Gallo nello spazio Perypezye qui a Milano. Il giornalista è noto per fare domande irriverenti e spiazzanti (QUI le sue interviste) ma con don Gallo il sistema non attacca. Anzi, il sacerdote, che ha compiuto da poco ottant'anni e che chiamarlo arzillo sarebbe un'offesa, non aspettava altro. Non c'è nessuna domanda che lo imbarazzi un tantino così, siano questioni sul sesso, sulla religione o sulle gerarchie ecclesiastiche a cui non le ha mandate a dire ma gliele ha cantate come meritano. Bellissima la lettera letta che gli fu inviata da alcuni ragazzi in occasione della morte di Fabrizio de André.

D'altronde un uomo che ha vissuto la sua vita fra gente di strada, prostitute drogati galeotti, ne deve aver visto di tutti i colori e deve aver imparato molto di più sul genere umano, bellezze e bruttezze, degli esimi professori che insegnano metafisica nelle varie università teologiche.

Volevo intitolare questo post "La religione umana", ma poi mi sono reso conto che era un ossimoro irrisolvibile, almeno dal mio punto di vista di non credente. E sempre da questo mio punto di vista mi sono chiesto come mai un uomo del genere, partecipe di un'umanità sofferente fin nelle ossa e verso cui nutro il massimo rispetto, possa ancora restare all'interno di quella congrega di potere che è la chiesa.

don gallo e claudio sabelli fioretti
Claudio Sabelli Fioretti e don Gallo durante l'intervista.