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lunedì 25 agosto 2008

È andata...



Filata via, liscia come l'olio, la performance che è finita con la scoprimento dalle foglie della targa che vedete (accanto Libereso Guglielmi), che poi era lo scopo ultimo di tutta la sceneggiata. La gente serenamente soddisfatta per questo pomeriggio di divertimento e se volete di cultura, tanto che la trentina di copie de "Il barone rampante" che erano in vendita sono andate esaurite. Le otto scene si sono succedute intercalate dalle note della "bandina", che nel finale, quando la mongolfiera portava Cosimo in cielo, ha intonato "Volare" tra un battimani generale. Potrei raccontare dettagliatamente ma lo farà meglio il video che ha girato l'amico Ugo Giletta e che spero di poter inserire quanto prima. Sto postando con una linea telefonica ballerina, forse staserà inserirò una galleria di foto e magari anche i testi che sono stati letti.


Cosimo, il barone rampante (Paolo Veziano)

Tanto per chiarire. Tutta l'operazione si è svolta nella più completa indipendenza dalle istituzioni pubbliche, dalle quali non abbiamo avuto, né del resto abbiamo chiesto, alcun finanziamento. A essere precisi il comune di Apricale ci ha "prestato" un vigile per convogliare il traffico. L'unico sponsor è stato il Piccolo birrificio che ci ha donato due casse della loro ottima birra e che ringraziamo. E un ringraziamento di vero cuore va anche alla "bandina", che in questa ed altre occasioni è stata indispensabile con le sue note libere e giocose, senza pretendere nulla. Magnifici musicanti.


Performance #7

10 commenti:

  1. Ohh!! Bene, per fortuna anch'io potrò godermi a posteriori almeno un po' del vostro pomeriggio da leoni, anzi, da "baroni", rampanti o meno.
    Bravo per le foto!!! ( ciao, Libereso! ciao, Paolo! e tu..? e Marco? e le cinque xxxxxxx? ) e grazie per farci partecipare..
    Attendo il video e tutto quanto posterai, con vero piacere.
    Adriana

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  2. E' stata una manifestazione piacevole e diversa dalle solite. Sarebbe bello se avesse un prosieguo l'anno prossimo.

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  3. Sotto il sole giaguaro
    d'un pomeriggio d'estate
    sul secco greto d'un torrente agonizzante
    s'è radunata la Compagnia del Barone Rampante.
    Guadagnata del Merdanzo la riva ombrosa,
    la piccola folla incuriosita,
    s'è avvicinata ad ascoltar di Cosimo la storia avventurosa...

    Le gazzette riportano gran successo della manifestazione e del brigante Gian dei Brughi
    l'impeccabile interpretazione!
    "Abbiamo vissuto dentro una fiaba
    mille grazie, grazie mille"
    dicono quelli che ci sono stati
    e come nelle fiabe tutti contenti a casa son tornati...

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  4. Concordo pienamente con skip sulla piacevole e diversa manifestazione: un'originale rappresentazione allegorica, che ha portato sulle rive del Merdanzo un folto numero di persone, offrendo l'occasione di una selezionata occasione d'incontri, ma che ha altresì stimolato a LEGGERE o a RILEGGERE e quindi a pensare...
    Un bravo agli interpreti che vedrei volentieri riuniti in una compagnia di teatranti di strada...

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  5. Peccato a non averlo saputo! Avrei abbandonato le mie ortensie di rocchetta per venire velocemente all'ontano

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  6. Devo essermi perso qualche cosa durante la mia assenza :-)

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  7. Si Alberto, almeno questo ce lo devi, metti il video.....
    Ciao

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  8. Il video che Ugo Giletta ha fatto lo scorso anno era davvero bello; tutto fa pensare che quest'anno lo sia altrettanto - l'artista e l'occasione sono quelli giusti.
    Sì, ma... e le passere? E "l'elastica movenza sotto il panno" (questo è Puskin tradotto da Landolfi, altro frequentatore sanremese) delle loro "poma", poco "virginee" in questo caso?
    Si vedrà qualcosa?

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  9. La foto di Paolo /Cosimo è meravigliosa, specie se accostata alla dolce calma di Libereso.
    Mi è dispiaciuto molto non esserci.Magari l'anno prossimo.

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  10. Questo evento meritava di ottenere il premio del Festivalmare, altro che i burattini e la Tosse!
    Nico Orengo ha dimostrato di dare un chiaro esempio ai comuni del ponente ligure su come si dovrebbe fare il vero turismo nell'entroterra. Ma si sa: non c'è peggior sordo...

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