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martedì 27 marzo 2007

Domanda agli ecologisti




Circa tre anni fa una comunità di cormorani proveniente chissà da dove e partita da là per chissà quali motivi si è insediata su un grande ontano che si specchia nel Nervia (IM) tra Dolceacqua e Isolabona. Di questi grandi uccelli ne ho contato 21 e l'albero su cui risiedono sembra quasi pietrificato ricoperto com'è del guano biancastro che lo ricopre. Ogni tanto qualcuno decolla e percorre le anse della vallata puntando dall'alto possibili prede. Pesci soprattutto. Poi una picchiata fulminea, un'immersione, un inseguimento subacqueo di parecchi metri e l'emersione con la preda nel becco. Questo più e più volte al giorno tanto che nel raggio di chilometri la fauna ittica è ormai decimata. Domanda provocatoria agli ecologisti. Fare fuoco su questi uccelli per salvare i pesci? 



Ho scattato queste foto domenica 4 marzo
Mail dal WWF Sardegna Fare fuoco su questi uccelli non servirebbe a niente! L'esperimento è già stato tentato negli stagni e nelle lagune di Oristano con esito tutt'altro che soddisfacente. Anzi, gli spari spaventano i volatili che per ore rimangono in volo nei paraggi e questi continui spostamenti non fanno altro che aumentare il loro fabbisogno alimentare con un ulteriore aggravio di danni alla fauna ittica. La soluzione non sarebbe quindi l'abbattimento degli esemplari, ma un eventuale intervento nelle aree di nidificazione per contenere l'aumento della popolazione. Si tratterebbe comunque di un intervento assai delicato che richiederebbe studi appropriati ed il coinvolgimento di tutte le strutture preposte (Istituto Naz. Fauna Selvatica, Corpo Forestale, Università ecc. ecc.). Distinti saluti. Luca Pinna - WWF Sardegna
Metto in evidenza questi commenti Egregio Sig. Cane, le rispondo con un altra domanda provocatoria: se la fauna ittica è decimata che cosa stanno a fare lì i cormorani? a crepare di fame? Loro hanno le ali e si insediano dove trovano da mangiare facilmente. Uno dei motivi per cui i Cormorani si insediano anche nei torrenti è spesso da ricercare nelle immissioni sconsiderate e concentrate di pesce, che rende disponibili grandi quantità di proteine facilmente disponibili. La fauna ittica italiana è allo stremo, ormai ridotta al 20-30% della biomassa ittica, sovrastata e devastata dall'immissione di specie alloctone quali Bremes, Gardons, Siluri, Pescegatti "normali" (melas) e punteggiati, Trote iridee e, molto peggio, Trote fario di provenienza estera che si ibridano con le nostre, con le macrostigma e con le marmorate. E molte altre specie di cui tralascio l'elenco, che è incredibilmente lungo. E lei se la prende con 20 cormorani? Una specie da eliminare ci sarebbe, eccome!!! Buona giornata Giulio Piras ------------------------------------ C.E.G. ha detto... Ho appena parlato con Ernani Caprioglio, per quarant'anni responsabile dei servizi faunistici della Provincia di Alessandria. Il danno alla fauna ittica non sta solo nei pesci che i cormorani mangiano, ma anche in quelli (molti di più) che feriscono col becco cercando di catturarli, e che finiscono per morire perchè dalle ferite prendono infezioni e/o micosi. Quanto all'uso del fucile, oltre a rilevare che i cormorani non sono specie cacciabile, mi conferma la scarsissima efficacia di tale sistema. Un efficace controllo della proliferazione lo si può avere solo intervenedo sui nidi: d'altronde, non esistono predatori (tranne forse l'aquila...) abbastanza grossi da aggredire gli esemplari adulti. Consiglia in ogni caso di chiedere un parere all'Istituto Nazionale per la Fauna, illustrando la situazione. Di mio aggiungo il ricordo dell'Angelo di Avrigue di Biamonti, coi "gabbiani intonacati d'aria che tornavano dalle rumentiere". Ora, che in un libro scritto almeno venticinque anni fa si notasse già che (al mare!) i gabbiani preferivano nutrirsi di rifiuti piuttosto che di pesci, deve far riflettere. Ormai, tutte le discariche, anche non sul mare - in Piemonte o in Lombardia, per esempio -, hanno la loro colonia di gabbiani. Ma la colpa non è dei gabbiani!
Ho ricevuto alcune e-mail stizzite da varie parti d'Italia. Forse non ci siamo capiti. La mia domanda provocatoria non era un'istigazione a premere i grilletti delle doppiette ma serviva per innescare una discussione che difatti è avvenuta con interventi interessanti.

venerdì 23 marzo 2007

Bella figura!

Provate a digitare su google la parola "merda" e guardate cosa vi arriva in prima posizione.

Aggiunta, 26 marzo - Su italia.it, in fondo alle pagine hanno aggiunto in corpo piccolo "I contenuti relativi alle destinazioni turistiche sono attualmente in fase di verifica, implementazione e validazione a cura delle singole Amministrazioni Regionali"
E difatti hanno corretto fra le altre cose questa parte della scheda dell'isola d'Elba. Guardate cosa c'era scritto
scheda isola elba
Altra bella figura. 45 milioni 45.

mercoledì 21 marzo 2007

Buccia di banana per Gianni Plinio?

Su questo post precedente avevo fatto notare le corbellerie che il portale italia.it aveva inserito nelle pagine che riguardavano la provincia di Imperia. Ma altre panzane simili sono state notate in tutto lo spazio che riguarda la Liguria, tanto da indurre il capogruppo di An in Regione Gianni Plinio a dichiarare quello che vedete scritto in questo articolo de "Il Giornale" del 16 marzo (altri simili articoli sono usciti sul Secolo XIX e sul Corriere Mercantile)
gianni plinio
Gianni Plinio forse non sa che uno degli intestatari del dominio italia.it, come si vede nel database dell'it-nic che pubblico qui sotto, è Francesco Proietti, detto Checchino, senatore del suo stesso partito ed ex segretario particolare di Gianfranco Fini. Per la cronaca il Checchino è stato coinvolto nelle indagini avviate dal GIP di Potenza John Woodcock che vedono coinvolto anche il principe Vittorio Emanuele di Savoia, in quanto molte sue conversazioni compromettenti appaiono nelle intercettazioni telefoniche ordinate dalla magistratura.

In quanto intestatario del dominio dovrebbe denunciare anche lui.
gianni plinio
Chi vuole sapere qualcosa in più sullo scandalo di italia.it può andare QUI

mercoledì 14 marzo 2007

La casa del boia

casa del boia
La casa del boia

Sono salito (eh sì, per andare lassù bisogna proprio salire) ad Apricale (IM) per fotografare la casa del boia. Nel circolino c'è la pietra dove venivano esposte le teste mozzate.

Sulle antiche pergamene del paese sono enumerati i delitti e le relative pene, compresa appunto la decapitazione.

Mi dicono che il Comune intenda acquisire questa costruzione, e fin qui niente di strano. La notizia strabiliante è che ci vorrebbe fare la sala per i matrimoni civili.

Storico salto mortale con piroetta. Salto mortale perché in questa casa la pena capitale non verrà più inflitta ma qualcuno se la autoinfliggerà, in coppia per giunta e con grande festa. Piroetta perché cambia il metodo. Non più decapitazione ma impiccagione.

La geniale follia creativa degli Apricalesi è arrivata al capolavoro.

Sotto un interno della casa.
casa del boia
Le segrete della casa del boia

Il 1° ottobre 2004 a Changsha, capitale della provincia dello Hunam in Cina, centinaia di scolari sono stati guidati dai loro maestri in una singolare gita-premio. Nel palazzetto dello sport, insieme con altri 2500 spettatori, i ragazzini delle classi elementari e medie (dai 6 ai 16 anni) hanno potuto assistere di persona e in diretta all'esecuzione di sei condannati. Lo spettacolo è stato immortalato su un sito internet: gli scolari in uniforme ascoltano dagli altoparlanti la proclamazione dei reati commessi, poi il plotone di esecuzione apre il fuoco.

Federico Rampini
Il secolo cinese
Mondadori


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lunedì 12 marzo 2007

Forme di natura

stramonio
Datura stramonio

Pubblico queste due foto che fanno parte di un lavoro che ho intrapreso da tempo. Sopra la datura stramonio (Datura stramonium L.), sotto un viticcio di zucca (originale 3 centimetri). Lo scopo di questo mio progetto è dimostrare che si possono ottenere immagini interessanti da qualunque pianta. Basta saper osservare.

Ogni tanto ne pubblicherò delle altre.
viticchio di zucca
Viticcio di zucca
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